Festa della Repubblica, al corteo della Cgil anche Anpi e Casa della Carità
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In cinquantamila, ieri, secondo gli organizzatori (30 mila per la Questura) hanno sfilato in città in difesa della Costituzione. Corteo alle due del pomeriggio da porta Venezia a piazza Castello. Caldo da primo giorno d’estate e sfilata tinta di rosso dai cappellini della Cgil. Con i sindacato una serie di associazioni: Acli Lombardia, Anpi, Adesso Basta, Punto Rosso, Casa della Carità, Casa della Cultura, Il Popolo Viola Milano, Libera, Libertà e Giustizia. Qua e là poche bandiere del Pd e di Sinistra e Libertà.
Nel suo discorso il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, ha detto che la confederazione è pronta a difendere i diritti dei giovani, «ma non si metta questa scelta contro i diritti degli anziani». L’intervento è servito al sindacalista a ribattere al ministro dell’Economia sulle questioni legate alla manovra: «Tremonti sostiene che la Ue ci proibisce di inserire nuove tasse per giustificare il fatto che in Italia continuino a pagare sempre i soliti. Allora perché Merkel e Zapatero hanno introdotto misure a carico dei redditi medio alti?». Riguardo all’assenza di Cisl e Uil Epifani ha allargato le braccia: «Bisogna avere pazienza».
In mattinata, durante la cerimonia dell’alzabandiera promossa dal presidio militare interforze di Milano, il presidente della Provincia, Guido Podestà ha risposto ai leghisti, convinti che la festa potrebbe essere abolita. «Il partito di Bossi sbaglia— ha detto Podestà —. Il 2 giugno rappresenta la festa di tutti gli italiani. Il federalismo rafforzerà le radici del Paese». Anche per Letizia Moratti «il 2 giugno è la festa di tutti». Per finire, stoccata polemica del vicesindaco, Riccardo De Corato, alla manifestazione Cgil: «In corteo c’era gente che occupa appartamenti in modo abusivo. Eppure la Costituzione vieta anche questo tipo di comportamenti».