Feltrinelli supermarket, ora conosce lo sciopero
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domenica 16 aprile 2006
Pagina 8 - CAPITALE/LAVORO
Feltrinelli supermarket, ora conosce lo sciopero
Per la prima volta in 50 anni si fermano i lavoratori della catena di librerie dipendenti dal marchio storico
SIMONE PIERANNI
?Scusandoci per i disagi che oggi potremmo arrecarvi, vi chiediamo per questa giornata di astenervi dagli acquisti presso i nostri negozi, per rafforzare la nostra lotta e difendere le vostre librerie e i vostri negozi di dischi?. E' una parte del testo del volantino che ieri (con replay nei prossimi giorni) ? stato letto agli abituali clienti delle librerie Feltrinelli e dei negozi Ricordi.
Dopo un anno di trattative per il rinnovo contrattuale, minacce di mobilitazioni poi scongiurate, ? infine partito lo sciopero dei lavoratori della Feltrinelli: ieri ha cominciato Milano (sciopero anticipato per eludere la direzione e mini- corteo con volantinaggio nei pressi del Duomo), a Roma (con protagonisti i lavoratori dello storico negozio in via del Corso e della Feltrinelli pi? grande d'Italia, quella di piazza Argentina), ma anche a Pescara, Ancona, Piacenza e via via nella giornata, in un frenetico tam tam telefonico, anche a Napoli e Salerno.
Marted? 18 aprile toccher? a Genova, poi ad altre citt?: ?E' stata scelta una forma di sciopero articolata sui territori, dopo che gi? a dicembre dello scorso anno avevamo minacciato una mobilitazione nazionale unitaria, poi rientrata, il sabato prima di Natale?, dice Max Suberati, ex dipendente genovese della Feltrinelli e attualmente neo funzionario Filcams Cgil. In realt? da anni i dipendenti Feltrinelli rumoreggiano per alcune scelte dell'azienda, come ad esempio quella dei Megastores, che hanno costituito un cambiamento di umore e di vita e soprattutto di contratti, all'interno del mondo Feltrinelli, storicamente considerato un'isola felice nel panorama editoriale.
Feltrinelli, gruppo che racchiude ora anche Ricordi, oltre all'editoria e al progetto dei Feltrinelli Village, lanciato nel 2001, ha oggi 1500 dipendenti in quasi 90 negozi, Un'operazione in procinto di partire - quella delle ?grandi stazioni? con apertura di 6 grandi punti vendita nei principali terminal ferroviari italiani (ma ai neoassunti non verrebbe applicato nessun contratto aziendale) - e un giro d'affari in costante crescita (salvo l'anno appena chiuso, che ha visto un calo nel mercato dei dischi, nei precedenti cinque l'azienda ? cresciuta moltissimo, fino a raggiungere quote di mercato vicine al 20%). Nel frattempo, uno sfibrante braccio di ferro che va avanti ormai da un anno. Nel corso delle trattative l'azienda ha posto alcune condizioni che non hanno certo rallegrato i propri dipendenti: lo scopo dell'azienda, si dice, ? quello di frammentare i lavoratori distinguendo tra ?vecchi assunti?, neo assunti, part timer. Ai neo assunti, ad esempio - dopo le garanzie assicurate ai lavoratori per scongiurare lo sciopero di Natale - sono state proposte riduzioni, tra gli altri, dei permessi e dei buoni pasto. Non solo: ?Ora scopriamo che nel gruppo Feltrinelli ben 218 persone lavorano meno di 20 ore e magari sono anche costrette a lavorare (per meno soldi degli altri) tutte le domeniche?, scrivono in un documento sindacale i lavoratori del gruppo.
Lavoratori, d'altro canto, sindacalizzati e autorganizzati: un gruppo di loro ha creato un blog, Effelunga (http://effelunga.blogspot.com), che gi? nel nome contiene una delle critiche he vengono effettuate alla direzione aziendale. Le librerie Feltrinelli, percepite da sempre come luoghi accoglienti e di qualit?, diventano sempre pi? simili ai supermercati, invitando quindi ad un consumo acritico e indifferenziato che snatura le caratteristiche culturali storiche del marchio. E cos?, dopo 50 anni, ecco il primo sciopero. ?Succede solo da Effelunga?, ironizzano i precari delle Feltrinelli milanesi.
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