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Federagenti: Fallito il rinnovamento di Enasarco

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    giovedì 12 luglio 2007

    Pagina 40 - Agenti di commercio
    Pagina a cura della Federagenti Cisal

    Il segretario generale della Federagenti, De Gregorio, interviene sul nuovo cda della Fondazione.
      Fallito il rinnovamento di Enasarco
        Chiesto l'annullamento del bando per contact center esterno

        Giovedì scorso ItaliaOggi ha pubblicato la lettera che il presidente della Federagenti ha inviato al ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, per denunciare le irregolarità formali e sostanziali rilevabili nella costituzione del nuovo consiglio di amministrazione della Fondazione Enasarco, in particolare con riferimento all'assenza del prescritto requisito statutario (agente di commercio in attività o pensionato) rinvenibile in ben tre degli otto consiglieri designati in rappresentanza degli agenti e rappresentanti di commercio. Sulla stampa, nei giorni scorsi, sono apparse alcune interviste e considerazioni che hanno riportato la tesi di chi ritiene che, quali amministratori in rappresentanza della categoria, possano sedere anche soggetti che non vi appartengono.
          Il segretario generale della Federagenti, Fulvio De Gregorio, intervistato sulla questione, ha affermato che tale interpretazione non trova alcun fondamento nelle norme, né tanto meno è stata mai avallata da decisioni della magistratura. Del resto», dice De Gregorio, «l'articolo 8 dello statuto prevede espressamente che a rappresentare gli interessi della categoria debbano essere chiamati appunto “otto rappresentanti degli agenti e rappresentanti di commercio, siano essi attivi o pensionati, nominati con le procedure che il consiglio di amministrazione della Fondazione regolamenta in attuazione degli indirizzi di cui all'articolo 1, comma 2”, mentre l'articolo 5, comma 1, stabilisce che “il consiglio di amministrazione nella prima seduta elegge nel proprio ambito il presidente, scelto tra i rappresentanti degli agenti”. Chi afferma il contrario cerca, evidentemente», continua De Gregorio, «di creare ad arte confusione e dimentica che la migliore riprova che la tesi è infondata sta nel fatto che le stesse associazioni che oggi tentano di accreditarla hanno cercato proprio su questo punto di cambiare lo statuto attraverso una delibera approvata nel 2005 da Porreca e dal vecchio cda (che è quasi uguale all'attuale), con il solo voto contrario del rappresentante della Fiarc Confesercenti e l'opposizione da parte della Federagenti. L'operazione, cui fa cenno anche il commissario straordinario Pollastrini a pag. 58 della sua relazione conclusiva, voleva aprire la rappresentanza per gli agenti di commercio anche a persone non in possesso del requisito e venne bloccata dal ministro Maroni che volle mantenere l'appartenenza alla categoria come requisito essenziale a difesa della professionalità. Contro la determinazione del ministro Maroni, tra l'altro, Porreca e il vecchio cda fecero proporre alla Fondazione un ricorso al Tar. In attesa dell'esito del ricorso, quindi, si applica senza alcun dubbio lo statuto vigente. Questo lo sa bene anche lo stesso ministero del lavoro e della previdenza sociale, che, a un'interrogazione parlamentare presentata in data 15 novembre 2005, dai deputati Guerzoni e altri, proprio in merito a queste modifiche allo statuto deliberate dall'Enasarco, ma non avallate dal ministro, aveva rassicurato circa l'attuazione delle regole sancite dallo statuto vigente per quanto concerne il rinnovo degli organi collegiali; ovvero, che per far parte del cda occorra essere “agente attivo o pensionato”. Questi sono i motivi», sottolinea De Gregorio, «per i quali ci attendiamo che il ministro Damiano intervenga per sanare un'illegittimità evidente e assai grave e per fare chiarezza su un provvedimento che non convince, né sotto il profilo della legittimità né sotto quello procedurale. A quest'ultimo riguardo appare quantomeno singolare che il ministero del lavoro, dopo aver chiesto alle associazioni di fornire i dati della propria rappresentatività per ricostituire sia il consiglio di amministrazione sia il collegio sindacale, abbia cambiato linea in corsa invitando l'ex commissario a rinnovare esclusivamente il consiglio di amministrazione. Va anche detto che vari parlamentari stanno avviando iniziative per chiedere chiarezza sull'operato del ministro e sulla composizione del nuovo consiglio di amministrazione, che, stando all'esito degli incontri tenutisi presso il ministero del lavoro e della previdenza sociale, avrebbe dovuto caratterizzarsi come una consiliatura di garanzia finalizzata a far quadrare i conti e a modificare lo statuto in tempi brevi per rendere possibile l'elezione diretta da parte della categoria dei propri rappresentanti. La nostra sensazione», prosegue il segretario della Federagenti, «è che invece l'operazione rinnovamento della Fondazione sia fallita prima di iniziare e che agli agenti di commercio non resti altro che predisporsi a presentare il conto a coloro che risulteranno averne pregiudicato gli interessi.
            La Federagenti ha comunque chiesto al presidente della Fondazione di poter acquisire la documentazione e le delibere relative alla gestione amministrativa della Fondazione. Certo è che», conclude De Gregorio, «la Federagenti insisterà anche nella richiesta di annullamento del bando pubblicato dall'Enasarco il 20 giugno per attivare un contact center esterno per un impegno previsto di 5,5 milioni di euro. Il contatto con gli utenti non necessita assolutamente di tali investimenti, potendo questa incombenza essere svolta in insourcing con maggiore professionalità e spese nettamente inferiori, come le stesse associazioni sindacali dei dipendenti della Fondazione hanno denunciato con chiarezza in un loro comunicato.

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