Ex Carrefour, dipendenti in lotta arrivano le forze dell`ordine
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Caserta - La Uiltucs regionale accusa: «Protesta limitata dai controlli e malori per la merce avariata»
Un`altra giornata di tensione nell`ex punto vendita Carrefour di Capodrise, appena rilevato dalla Svidis, società che controlla l`iper Capodrise srl, che commercializza i prodotti con il marchio Despar. Se per cinquantaquattro dipendenti dell`ex ipermercato, che sono stati riassorbiti dalla società acquirente ma per i quali si prospetta comunque un periodo di cassa integrazione per consentire i lavori di ristrutturazione che prevederebbero un ridimensionamento degli spazi di vendita, la mattinata è trascorsa con le operazioni di inventario e impacchettamento dei prodotti rimasti, per i restanti settantatré lavoratori, licenziati, la protesta non è riuscita completamente. A denunciarlo, in una nota, il dirigente regionale della Uiltucs e rappresentante sindacale di Carrefour di Caprodrise, Umberto Croce: «Poliziotti e carabinieri - dice - hanno reso impossibile la nostra protesta. Creando due file, le forze dell`ordine hanno diviso la galleria dell`ex Carrefour per far entrare i cinquantaquattro lavoratori che sono rimasti per ora dipendenti dell`azienda, che ha già licenziato settantatré unità». Croce denuncia anche malori che hanno «reso necessario l`arrivo di due ambulanze». «Bisognava - continua fare l`inventario della merce e alcuni lavoratori non si sono sentiti bene perché c`erano beni in deposito avariati da quattro mesi, perché c`è stata una bonifica parziale dell`Asl. Vogliamo la sicurezza che l`azienda conceda la mobilità, rispettando la norma in base alla quale nella cessione del ramo d`azienda non si deve licenziare ma assumere il personale già in organico». La linea dellaUiltucs, viene ribadito, è improntata alla fermezza. «Con noi - conclude Croce - c`erano anche i sindacati di categoria della Cisl e Cgil. L`azienda ha licenziato settantatré lavoratori e ha chiestola cassa integrazione peri cinquantaquattro rimasti in organico. Richiesta che sarà discussa giovedì prossimo a Napoli. La Uiltucs, invece, chiederà la cig, e ovviamente il, reintegro, per tutti i lavoratori e un piano di investimenti appropriato. Al momento della discussione della cessione del ramo d`azienda le prospettive erano altre» . A fine aprile, invece, le ultime proteste fecero rima con le barricate all`ingresso dell`ipermercato. Era il giorno in cui la cinquantina di lavoratori fu chiamata per procedere alla bonifica del punto vendita come richiesto da Comune e Asl, e per inventariare la merce rimasta in magazzino e poi, ovviamente quella non scaduta e rimasta in buone condizioni, da impacchettare per essere riconsegnata alla società francese. «I lavoratori licenziati hanno effettuato un presidio - dice Benedetto Arricale, segretario provinciale della Filcams Cgil - per continuare la loro protesta mentre ai cinquantaquattro dipendenti è stato reso possibile l`accesso. Giovedì a Napoli faremo di tutto, con gli altri sindacati, per salvare i lavoratori licenziati e farli rientrare nellaprocedura perla cassa integrazione. Proveremo a convincere l`azienda affinché revochii licenziamenti. Non si dovrà, però, correre il rischio che il mancato avvio dell`attività pregiudichi anche il futuro occupazionale di quanti sono stati riassorbiti».