8/5/2006 ore: 10:02
Europa e Stati Uniti alle prese con due Welfare da rifare
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Pagina 16 - Economia & Lavoro IL CONVEGNO Sistemi di welfare a confronto, quelli di Europa e Stati Uniti. Ed entrambi, per motivi diversi, da riformare, perch? comunque insostenibili per il futuro. Il vecchio continente ? vittima di una nuova forma di ?eurosclerosi? in ambito economico e politico, ma anche gli Stati Uniti accusano, con una societ? sempre pi? polarizzata e dove l’iniquit? distributiva sembra destinata a continuare ad accrescersi. ? l’opinione di economisti e politologi riuniti a Stresa per la diciottesima conferenza internazionale organizzata dal Centro nazionale di prevenzione e difesa sociale e dall’Osservatorio Giordano Dell’Amore, dal titolo ?Sistemi di welfare: modelli a confronto?. ?Negli Stati Uniti - ha spiegato l’economista americano Lawrence Mishel - la politica economica di Bush ha premiato le classi pi? agiate a discapito dei ceti meno abbienti, che hanno sofferto una riduzione senza precedenti in materia di welfare. I tagli fiscali sui redditi pi? elevati e sulle plusvalenze finanziarie non hanno prodotto l’auspicato volano di investimenti e la grande crescita degli utili delle corporations americane non ? stata accompagnata da un contestuale aumento dei redditi della mggioranza della popolazione?. A conferma, Mishel ha ricordato che dal 1973 al 2004 la produttivit? americana ? cresciuta del 180% a fronte di un aumento salariale del 10%. In Europa, per altri versi, ? tutto da dimostrare che gli attuali sistemi di welfare siano in grado di governare i problemi di integrazione tra popolazioni con identit? differenti in tempi ragionevoli, ovvero scongiurando il rischio di abissali asimmetrie assistenziali. ?La vera differenza tra i sistemi statunitense ed europeo - dichiara Gianfranco Pasquino, docente di Scienza politica all’Universit? di Bologna - ha il suo fondamento nelle difformit? ideologiche relative al rapporto tra cittadini e stato, e nella mancanza negli Stati Uniti di un forte interesse a tutelare le minoranze?. Vincenzo Galasso, docente di Economia politica alla Bocconi di Milano, ha individuato quali saranno le sfide future che i sistemi di welfare si troveranno di fronte: il costante invecchiamento della popolazione (basti dire che pensioni e sanit? rappresentano i tre quarti dell’intera spesa sociale), la globalizzazione del mercato del lavoro e l’incidenza dei flussi migratori, in un contesto complessivo di bassa crescita economica. E, in particolare, riferendosi al modello di ?welfare familiare? - quello diffuso nell’Europa mediterranea e in Italia - ha ricordato come le tutele maggiori siano destinate ad anziani e capifamiglia. Al contrario, il modello ?liberale?, quello tipico dei paesi anglosassoni, ? caratterizzato da un forte individualismo, accompagnato da un costante ricorso al mercato. ? chiaro che l’invecchiamento della popolazione mette in crisi la sostenibilit? finanziaria dei sistemi pensionistici (gi? messa a dura prova dal ricorso al prepensionamento), tanto che si ? discusso di misure quali l’aumento delle aliquote contributive, riduzione dei benefici pensionistici, aumento dell’et? di pensionamento e introduzione di pilastri secondari di previdenza complementare. Tutte scelte, com’? evidente, di natura politica. la.ma. |