Esselunga alla crociata di Modena
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«Un patto occulto tra Comune e Coop». Il sindaco: parole gravi
MILANO— È di nuovo guerra tra Esselunga e le Coop, ma questa volta il fronte si allarga al Comune di Modena, «complice» insieme a Coop Estense nell’ostacolare la costruzione di un supermercato a insegna Esselunga nel centro della città. Con la volontà di «farne un caso nazionale» e denunciare il patto occulto tra il Comune e la Coop contro Esselunga, il gruppo guidato da Bernardo Caprotti ha perciò comprato due pagine su tutti i quotidiani in edicola domani, per raccontare dall’inizio i particolari di una vicenda che dura da 10 anni.
Il sindaco di Modena, però, non ci sta e respinge le accuse, preannunciando che il Comune «si tutelerà nelle sedi giudiziarie che verranno ritenute più opportune». Una segnalazione nel frattempo è stata trasmessa alla Procura della Repubblica «perché compia i doverosi accertamenti sulle ragioni che hanno portato il signor Caprotti a muovere accuse così gravi e infondate».
L’origine dei fatti, spiega Esselunga negli annunci pubblicitari, risale al marzo 2000, quando Caprotti acquista per 24 miliardi di lire un lotto di terreno (44.820 metri quadrati) in via Canaletto, un'area molto vicina al centro storico, a soli mille metri dal Duomo, per costruirvi un supermercato, come già previsto dal piano regolatore approvato dal Comune. All’asta giudiziale del febbraio 2001, Coop Estense si aggiudica un lotto confinante, ma che non arriva a 9 mila metri quadrati, pagandolo 23 miliardi di lire, quasi 5 volte il prezzo di Esselunga. Diventando partecipe del comparto, può ora opporsi a quanto già programmato, sottolinea il gruppo di Caprotti. Da quel momento inizia un’azione di pressione da parte del Comune, per convincere Esselunga a trovare un accordo con Coop Estense o cedere a Coop il proprio lotto. Fino alla minaccia del sindaco Pighi, lo scorso maggio, che in mancanza di un accordo il Comune avrebbe cancellato la destinazione commerciale del terreno. Un’intenzione ribadita dall’assessore all’urbanistica del Comune di Modena, Daniele Sitta, il 6 luglio.
Come dire: fra i due litiganti (Coop ed Esselunga) nessuno farà niente. Ma per Esselunga questa è un’ingiustizia. «L’esborso di 23 miliardi di Coop nel 2001 per un pezzo di terra affacciato sulla ferrovia, ove l’insediamento di un supermercato non era neppure immaginabile, evidenzia chiarissimamente il suo intendimento originario». Ecco perché Caprotti, autore anche di un libro dal titolo eloquente, «Falce e carrello», si oppone e «con determinazione» chiede «concorrenza e libertà».
E la battaglia continua.