Enasarco, pensionati in rivolta
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martedì 18 ottobre 2005
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Federagenti
Enasarco, pensionati in rivolta
di Vincenzo Lucarelli
È dell'inizio dell'anno la dura presa di posizione della Federagenti Cisal sulla gestione della fondazione Enasarco e sull'ormai nota vicenda del patrimonio immobiliare e dell'annullamento della gara da parte del cda della fondazione.
Più recente è la contestazione della delibera del cda Enasarco che esclude le elezioni dirette dei nuovi amministratori da parte della categoria e tenta di prorogare per altri quattro anni l'attuale composizione degli organi collegiali, privando il ministro del lavoro della possibilità prevista dal decreto legislativo n. 509/94 di valutare la rappresentatività delle associazioni. Ora la Federagenti, in seguito alle proteste di numerosi pensionati, mobilita la categoria per ottenere dalla fondazione Enasarco il ricalcolo delle revisioni e dei supplementi di pensione.
Al presidente dell'associazione, Antonio Caporale, chiediamo di illustrarci gli errori della fondazione: ´È presto detto', risponde Caporale, ´l'articolo 3, comma 12, della legge n. 335/95 consente all'Enasarco di modificare il trattamento pensionistico, compresi il supplemento e le revisioni, solo nel rispetto del principio del pro rata. La Fondazione, invece, ha applicato la nuova normativa di calcolo, in genere meno favorevole, all'intero periodo oggetto della liquidazione del supplemento, non differenziando il trattamento a seconda dei periodi cui l'anzianità si riferisce. Tra l'altro, al conteggio viene data un'interpretazione restrittiva che ha già portato alla condanna dell'Enasarco. Infine, devo purtroppo aggiungere, la fondazione è spesso in ritardo nella liquidazione della revisione e dei supplementi di pensione che fino al 31 dicembre 2004 devono essere liquidati d'ufficio. Al più presto invieremo una comunicazione agli interessati per la verifica delle singole posizioni. Se ciò va letto, come ha scritto di noi il presidente dell'Usarci, Ciano Donadon, come un attacco alla fondazione o all'operato di altre associazioni ce ne dispiace, ma dobbiamo rimarcare che c'è un solo modo per tutelare la categoria. Farne gli interessi con coerenza e serietà. Cosa che noi possiamo documentare e dimostrare di aver fatto in quasi 15 anni di attività non assumendo posizioni che i fatti hanno dimostrato essere strumentali o demagogiche'. (riproduzione riservata)
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