E il leader venne «tradito» dal suo collegio
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venerdì 9 dicembre 2005
Pagina 13 - PrimoPiano
E il leader venne «tradito» dal suo collegio
L' opposizione del vertice siciliano della Fipe al numero uno dei commercianti
ROMA - Adesso a chiedere le dimissioni di Sergio Billè, messinese, presidente della Confcommercio raggiunto da un avviso di garanzia per appropriazione indebita, ci si mette anche un siciliano. Non solo. Giuseppe Anastasio, che ieri da Palermo ha dettato alle agenzie di stampa un secco «Billè si dimetta», è anche vicario della Fipe Sicilia, la federazione dei pubblici esercizi dalla quale Billè, che ancora ha una pasticceria a Messina, viene e della quale ha conservato la presidenza. Anastasio sostiene che la Fipe «è da tempo paralizzata e danneggiata a livello nazionale e territoriale dall' assenza di una guida» perché Billè appunto è impegnato da oltre dieci anni come presidente di tutta la Confcommercio. Immediata la replica di Edi Sommariva, direttore generale della Fipe nazionale, in pratica il numero due della federazione dopo lo stesso Billè: «Anziché affrontare tematiche che non conosce bene e che gli sono lontane, il signor Anastasio si preoccupi della situazione drammatica della sua associazione palermitana che, sotto la sua guida, e nonostante i sostanziosi aiuti forniti da Roma, ha perso in cinque anni oltre l' 80% dei soci e che, anche per questo motivo, la Fipe nazionale ha deciso di indagare. Chi farebbe bene a dimettersi dal mandato non è quindi Sergio Billè, ma proprio il signor Pippo Anastasio».
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