E Fini continua a mediare
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(Del 12/2/2002 Sezione: Economia Pag. 17)
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DOMANI CONVEGNO DI AN CON LE PARTI SOCIALI, ASSENTE SOLO LA CGIL |
E Fini continua a mediare |
Presieder? il ?tavolo? per il Mezzogiorno |
ROMA A Gianfranco Fini quell?ossimoro vagamente moroteo non dispiace e la ?destra centrale? potrebbe diventare lo slogan-logo del prossimo congresso di Alleanza nazionale. E nei sessantuno giorni che mancano all?assemblea di Bologna, il vice-presidente del Consiglio ? intenzionato a dare nuova sostanza a quell?immagine di mediatore sociale esibita in occasione del contratto del pubblico impiego. E cos?, d?intesa con Berlusconi, nei prossimi giorni sar? dato l?annuncio: il nuovo tavolo per il Mezzogiorno sar? presieduto e guidato politicamente proprio dal vice-presidente del Consiglio. Con Fini a capotavola, tutte le parti sociali cercheranno di sbloccare vecchi e nuovi dossier del Sud, fluidificando (o attivando) fondi per strade, ferrovie, autostrade, reti idriche ed elettriche. Affiancato dal vice-ministro per il Mezzogiorno Gianfranco Miccich?, il vice-presidente del Consiglio avr? l?occasione di sperimentare sul campo la tenuta della rete di rapporti intessuta nei mesi scorsi (a cominciare dal rapporto personale con il segretario della Cisl Savino Pezzotta), ma soprattutto cercher? di dare corpo a quella "strategia del carciofo" da lui stesso delineata nel corso della riunione del primo febbraio al Consiglio dei ministri: ?Isoliamo l?articolo 18 sul quale soltanto la Cgil ? intenzionata a fare lo sciopero generale - aveva detto Fini - e cerchiamo di affrontare prima tutte le altre questioni, a cominciare dal contratto per il pubblico impiego?. E l?idea di Fini di sfilare una foglia alla volta, per il momento, ha funzionato: sotto la regia del vice-premier il contratto sul pubblico impiego si ? chiuso rapidamente - seppure con un alto costo finanziario - e il successivo annuncio di sciopero generale fatto da Sergio Cofferati ? caduto nell?ostilit? di Cisl e Uil. Ora Fini, con il dossier Mezzogiorno, cercher? di sfilare la seconda foglia, sperando di poter sottrarre argomenti alla Cgil. E mentre resta attiva una diplomazia parallela, da An si moltiplicano i segnali di dialogo: domani, per iniziativa della corrente della Destra sociale del ministro Gianni Alemanno, si svolger? un convegno su "Riforme e dialogo sociale" al quale saranno presenti, oltre al vice-presidente del Consiglio e al ministro per le Politiche agricole, anche l?"ideologo" della Cisl Pier Paolo Baretta , Adriano Musi della Uil, il direttore generale di Confindustria Stefano Parisi, il presidente della Confcommercio Sergio Bill?, il segretario generale della Confartigianato Francesco Giacomin e il presidente della Confcooparative Luigi Marino. In questa stagione di riscoperta delle radici sociali, Fini non pu? non coltivare un rapporto stretto con la "Destra sociale", guidato dal personaggio politicamente pi? ambizioso di An, il ministro Alemanno, che nell?ultimo numero della rivista "Area" ha spiegato senza perifrasi il suo progetto: ?Nella sua "seconda fase"?, An dovr? stringere rapporti con ?ambienti sociali e culturali che non possono essere abbandonati all?estemporaneit? delle cooptazioni individuali? e ?tenendo presente che esiste un vasto mondo associativo di matrice cattolica (Confcooperative, Cisl, Coldiretti, Acli, ecc.) che ? rimasto in bilico tra il morente Ppi di Castagnetti e la crescente attenzione verso l?area governativa?. Certo, immaginare An come il nuovo interlocutore del vecchio collateralismo democristiano ? un progetto ambizioso che, oltretutto, mette nel conto una lunga tenuta di Fini nel ruolo del mediatore. Sar? cos?? Per tre mesi il vice-presidente del Consiglio si ? macerato, intimamente pencolando tra due immagini contrapposte da offrire di s?: decisionista o mediatore sociale? Poi, venerd? primo febbraio, con un lungo e motivato discorso in Consiglio dei ministri, il vice-presidente del Consiglio ha rotto gli indugi, spiegando agli altri ministri la sua strategia. Che ora ? chiamato a gestire. |
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