Dopo il boom la crisi meno turisti in Sicilia
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i dati Dopo il boom la crisi meno turisti in Sicilia
GIOACCHINO AMATO
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Rallentano nel 2001 i flussi turistici verso la provincia di Palermo, vacilla il mito di Cefalù e frenano bruscamente gli arrivi dopo gli attentati dell'11 settembre. L'azienda provinciale del turismo ha diffuso i dati delle presenze di turisti italiani e stranieri nei primi nove mesi di quest'anno, svelando cifre non certo esaltanti. Soprattutto se si confrontano con il vero boom dello scorso anno che si era chiuso con un incremento degli arrivi del 13,8 per cento. Quest'anno le cose sono cambiate, paradossalmente proprio con l'inizio dell'estate. Nel primo semestre, infatti, si viaggiava su un incremento di circa il 3 per cento, accettabile per la bassa stagione. A luglio la prima sorpresa negativa. Mentre Palermo cresce dell'8,6 per cento, con un aumento di stranieri di quasi il 15 per cento, Cefalù perde il 6 per cento di visitatori e gli altri comuni quasi il 4. Il saldo complessivo della provincia non arriva, così, neanche al 2 per cento. Agosto va meglio con una crescita di quasi il 6 per cento ma Cefalù continua a segnare lievi perdite, soprattutto di presenze di italiani. A settembre gli eventi americani peggiorano le cose. A Cefalù manca il 13 per cento di turisti stranieri. A Palermo l'8,7 per cento. Nell'intera provincia arrivano 7 mila persone in meno del 2000. Mentre si parla di «destagionalizzare» il turismo siciliano, i dati parlano di una maggiore concentrazione di presenze solo in agosto. Segno che le strategie sono tutte da riscrivere? Il presidente dell'azienda turismo non cede al pessimismo ma ammette che c'è ancora molto da fare. «Dopo il grande incremento registrato nel 2000 - spiega Salvatore Sammartano - non ci si potevano aspettare presenze ancora superiori senza mutamenti nelle nostre strutture ricettive e nella nostra offerta. La Sicilia e la provincia di Palermo sono nei desideri di molte persone che poi, però, non decidono di venire. Sono quasi tutti turisti fai da te che bisogna attrarre con offerte diversificate e una promozione coordinata e concordata con i tour operator». |

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