7/9/2007 ore: 10:48
De Gregorio (Federagenti): il futuro è nella concertazione
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Pagina 36 - Agenti di commercio Pagina a cura della Federagenti Cisal «La regolamentazione dell'indennità in ambito contrattuale», prosegue il segretario di Federagenti, «attraverso nuovi accordi economici collettivi e quella della professione nell'ambito delle camere di commercio attraverso la consultazione delle associazioni di categoria. A quest'ultimo riguardo un passo avanti è stato fatto dalla camera di commercio di Brescia, che con il contributo fattivo del nostro presidente vicario, Rodolfo Garofalo, ha approvato un disciplinare che dà ilvia alla certificazione di qualità per l'agente di commercio. L'estensione di questo disciplinare a tutte le camere di commercio, riveduto e corretto in conformità al contributo che le diverse associazioni sapranno apportare sull'argomento, eliminerebbe la disparità di trattamento che caratterizza oggi l'accesso alla professione quasi che il ministero delle attività produttive e i vari conservatori del registro delle imprese parlino lingue diverse e non operino nello stesso paese e con le stesse leggi. Sul tema contrattuale gli appuntamenti che ci attendono non riguardano solo l'indennità di fine rapporto ma anche la rivisitazione di numerosi istituti, a partire dalla modifica della riduzione della zona e della provvigione per passare a norme che tutelino in modo significativo l'attività dell'agente donna, per finire con la semplificazione della conciliazione delle vertenze in sede sindacale». Sul tema previdenziale, la Federagenti ha organizzato un importante convegno sulla pensione dell'agente e rappresentante di commercio che, per la prima volta per la categoria, è stato trasmesso in diretta televisiva in tutta Italia. A distanza di pochi mesi che cosa è cambiato rispetto al preoccupante scenario che è emerso dall'analisi degli esperti e dei politici? «Purtroppo», spiega De Gregorio, «le cose sono cambiate in peggio. Il ministro Damiano, dopo aver intrapreso attraverso il commissariamento dell'Enasarco un'opera di rinnovamento e risanamento, si è poi rimangiato tutto accettando di piegarsi a logiche autoreferenziali e verticistiche nella designazione dei nuovi amministratori. Questa scelta ha molto deluso noi e, risulta dalle agenzie di stampa, altre associazioni tra cui la Filcams Cgil e l'Anasf per gli agenti di commercio e la Confcooperative per le mandanti. Questa clamorosa marcia indietro non cancella però le tante verità che sono emerse durante il commissariamento e l'obbligo per i nuovi amministratori di attenersi rigorosamente a quanto concordato presso il ministero del lavoro e della previdenza sociale il 10 maggio scorso in merito alla necessità di risanare il bilancio e di arrivare in tempi brevi a una modifica statutaria che consenta la partecipazione della categoria alla scelta dei propri amministratori. In questo senso, del resto, vanno anche le indicazioni della commissione parlamentare di controllo. Non è un caso perciò», continua De Gregorio, «che sotto la lente di vari parlamentari ci siano i primi atti della nuova consiliatura, come dimostrano le numerose interrogazioni presentate, tra le quali spiccano quelle di Luciano Ciocchetti e di Antonio Mazzocchi in merito alla composizione del nuovo cda e all'opportunità e legittimità di un bando che impegna una spesa di ben 5,5 milioni di euro per l'installazione di un comtact center esterno, nonostante l'opposizione dei sindacati interni che lo ritengono inutile e troppo costoso. Altro aspetto che ci riguarda da vicino», continua De Gregorio, «è quello di un riordino fiscale che parta dal presupposto che gli agenti di commercio non possono e non devono essere in alcun modo assimilati ai commercianti vivendo delle sole provvigioni che vengono, e non potrebbe essere diversamente, regolarmente fatturate alle mandanti. Quindi gli attuali studi di settore o analoghi meccanismi mirati a verificare la congruità fiscale della categoria appaiono decisamente impropri e non calati nella realtà. Le grosse difficoltà che oggi vivono gli operatori», conclude il segretario dellaFederagenti, «imporrebbero la costituzione di un tavolo unico fra tutte le associazioni che rappresentano la categoria per avviare finalmente un confronto serio e costruttivo che abbracci i temi sopra trattati con un progetto a 360 gradi e non in modo episodico o frammentario. A fronte di questo nostro auspicio», conclude il segretario della Federagenti, «verificheremo entro settembre come si porranno le altre associazioni per trarne le dovute consegueze». |