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sabato 23 aprile 2005
I dati dell'Istat. Crescita distribuita tra prodotti alimentari e non alimentari. Commercio in lieve ripresa A febbraio vendite +0,6%. In flessione gli iper
di Bruno Mastragostino
Dopo ben sette flessioni consecutive gli affari delle imprese commerciali tornano a migliorare. Secondo l'Istat, infatti, l'indice del commercio fisso al dettaglio si è fissato a 95,1 (base 2000=100) con un aumento dello 0,6% rispetto a febbraio del 2004 e una crescita dello 0,1% sul mese precedente.
Insomma, si tratta di una boccata di ossigeno, ma certamente non sufficiente a colmare le perdite subite nei mesi scorsi. I consumi restano poco dinamici lasciando in ogni caso a livelli molto bassi gli affari delle imprese commerciali, in particolare di quelle più piccole (-1,7% in due mesi) che peraltro vedono ridursi gli spazi dallo sviluppo impetuoso della grande distribuzione che per giro di affari ormai supera il 40%, lasciando per ora alla piccola distribuzione il 60%.
In ogni caso, sempre nel mese di febbraio, l'Istat ha rilevato incrementi delle vendite sia nella grande distribuzione (+0,7%) sia nelle imprese operanti su piccole superfici (+0,5%); in particolare per quanto riguarda la gdo, l'unico punto vendita che ha subito una flessione è quello degli ipermercati (-1,5%), mentre le migliori performance sono state riscontrate nei negozi specializzati di grande superficie (+3,7%) e nei grandi magazzini (+3,6%), seguiti dagli hard discount (+2,4%) e a lunga distanza dai supermercati (+0,8%).
A livello tendenziale, prosegue l'Istat, la crescita dell'indice è equamente distribuita tra alimentari e non alimentari (entrambi +0,6%), mentre a livello congiunturale il non food ha fatto riscontrare un aumento dello 0,2% contro una diminuzione dello 0,1% registrata dagli alimentari.
Per i prodotti non alimentari l'Istat fornisce anche un dettaglio dalla cui analisi emerge che le vendite su base annua sono aumentate in maniera più consistente negli elettrodomestici, radio, tv e registratori (+2,6%), nei prodotti farmaceutici e nei giochi, giocattoli, sport e campeggio (+1,3% ambedue), mentre sono risultati in flessione i supporti magnetici, strumenti musicali (-1,6%), le dotazioni per l'informatica, telecomunicazioni (-0,5%) e la cartoleria, libri, giornali e riviste (-0,2%).
Quanto all'andamento delle vendite a livello territoriale il dato è piuttosto diversificato. Infatti, mentre il Nordovest (+1,8%) e il Centro (+1,5%) hanno fatto rilevare una tendenza positiva, nel Mezzogiorno (-1,1%) e nel Nordest (-0,2%) è proseguito il calo dei consumi. Da notare, infine, che, a fronte di un numero medio di giorni di apertura pari a 23,9, la grande distribuzione ha tenuto le serrande alzate per 24,6 giorni e la piccola per 23,5. (riproduzione riservata)
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