1/7/2002 ore: 10:01
D´Amato: abbassare i toni, le parole sono pericolose
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SABATO, 29 GIUGNO 2002 |
Pagina 8 - Interni |
LA POLEMICA |
Pezzotta (Cisl): riaccendere lo scontro non è né utile né necessario |
D´Amato: abbassare i toni le parole sono pericolose |
Il presidente degli imprenditori: "Quelle e-mail di Biagi si commentano da sole" |
ROMA - Per il presidente di Confindustria, solo «facendo le riforme, dialogando, lavorando con responsabilità, si onora la memoria di Marco Biagi e si sconfiggono coloro i quali agiscono in nome di un passato che nessuno di noi vuole e che noi crediamo non debbano più avere diritti di cittadinanza in questo Paese, in un´Italia che è forte e non fragile...». Antonio D´Amato ieri da Padova, è intervenuto sul caso delle lettere di Marco Biagi. Il leader degli industriali ha sottolineato più volte come occorrano «toni bassi e molta responsabilità. Ognuno di noi sa come misurare, come valutare le parole di tutti, ed è questo il senso più serio con il quale dobbiamo continuare a lavorare nei prossimi giorni. Capisco - ha aggiunto - che in questo momento si possano provare vergogna e raccapriccio per quello che è accaduto. Ma, il fatto c´è stato e purtroppo è un fatto con cui tutti dobbiamo fare i conti». «Sono convinto che il nostro Paese non sia un Paese fragile - ha sottolineato D´Amato - sono però convinto che abbia un passato in alcuni casi ancora oscuro. E ha un presente che porta ancora con sé delle ombre del passato e ha bisogno quindi, di grande rigore, di grande responsabilità, di grande maturità, perché quel passato non abbia un futuro e perché quel presente, che porta ancora con sé zone d´ombra e zone inquiete - ha ammonito ancora il numero uno degli industriali - possa essere rapidamente chiarito, e rapidamente posto alla luce del sole quello che è accaduto...». Quanto a una possibile accelerazione dei tempi nelle trattative sulle riforme tra le parti sociali, anche dopo quest´ultima vicenda, il confronto è «quasi in dirittura d´arrivo». Infine, Antonio D´Amato ha ricordato la figura del docente bolognese ucciso dai terroristi a Bologna: «Quello che è accaduto a Marco Biagi è un fatto molto grave. L´ho conosciuto e sono rimasto molto impressionato dalla personalità: perché era uno che guardava negli occhi, era un uomo che credeva nelle riforme». Sulla querelle è intervenuto anche il leader della Cisl Savino Pezzotta: «Questo tentativo continuo di accendere i fuochi non è né utile né necessario: e Cofferati fa bene a tutelarsi» ha detto. «Le parole sono una cosa, gli atti sono un´altra, non bisogna confondere le parole con gli atti. Però - ha ammonito il segretario della Cisl - tutti abbiamo l´obbligo di usare toni diversi cominciando da me». |