Crisi Giacomelli, a rischio i punti vendita lombardi
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Economia |
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12.10.2003 indotto Crisi Giacomelli, a rischio i punti vendita lombardi
MILANO Sono circa 70 i lavoratori che rischiano di perdere il posto nel Comasco a causa della crisi che ha colpito «La Lomgono sport», coinvolta nei debiti della capofila «Giacomelli sport», ora in amministrazione controllata. Il dato emerge dopo la chiusura, venerdì, dei punti vendita di Montano Lucino e di Como-Tavernola, nel Comasco, per il mancato pagamento dell’affitto delle strutture, di proprietà dei centri commerciali Bennet. Nei prossimi giorni potrebbero chiudere anche i punti vendita di Cantù e di Erba, e a ruota quelli in provincia di Lecco (i punti vendita in Lombardia sono 25). I sindacati hanno già richiesto la concessione immediata degli ammortizzatori sociali. «Bisogna solo sperare - spiega Giovanni Fagone della Filcams-Cgil di Como - che si concretizzino alcune proposte di acquisto del gruppo Giacomelli». Tra cui, quella di Cisalfa che pare disposta a rilevare 80 negozi mantenendo gli attuali livelli occupazionali, per 14 milioni di euro. Il 31 ottobre al Tribunale di Rimini è prevista l’udienza per decidere l’eventuale amministrazione straordinaria di Giacomelli, che «naviga» in mezzo ad oltre 220 milioni di debiti.
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