7/7/2005 ore: 12:01

Consumatori maestri in promozioni

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      DEL LUNEDÌ
    lunedì 4 luglio 2005

    PRIMO PIANO - pagina 3

    I NODI DELL'ECONOMIA

    Consumatori maestri in promozioni
      Il 75% cambia spesso il proprio punto vendita per rincorrere le offerte
        FABIO GRATTAGLIANO

        Sono laureati con lode in promozioni. Hanno un master in sconti e offerte. Sanno esattamente cosa, quanto, dove e come acquistare per riempire la dispensa risparmiando il più possibile, senza rinunciare alle proprie marche preferite. E questo perché hanno assimilato completamente le logiche di marketing che spingono gli operatori della grande distribuzione alla battaglia dei prezzi, giocata appunto su promozioni, sconti e offerte, per far fronte alla crisi dei consumi e invogliare i clienti a non rinunciare agli acquisti. È la fotografia del popolo dei consumatori italiani scattata a giugno da un'analisi condotta dalla società di consulenza Valdani Vicari.

        Promozioni reali e percepite.
        Il primo dato che supporta questa tesi arriva dal confronto tra la pressione promozionale realmente esercitata su varie categorie di prodotti e la percezione che gli italiani hanno del fenomeno. Le rilevazioni di Iri Infoscan ( si veda la tabella più a destra) evidenziano che in Italia i beni realmente più venduti con riduzioni di prezzo sono nell'ordine olio e aceto, detersivi, sughi e salsa, pasta e riso, bevande analcoliche, surgelati, latte e derivati. Ebbene, gli italiani alla domanda « quali sono i prodotti più in promozione nei supermercati e negli ipermercati? » hanno risposto individuando con precisione quasi tutti i prodotti realmente offerti a prezzi scontati.

        « Al di là di qualche inevitabile differenza dovuta alla diversa classificazione dei settori — spiegano gli analisti di Valdani Vicari & Associati — esiste una straordinaria coincidenza d'assieme » . Gli intervistati hanno dato il rating più alto a detergenti e detersivi, seguiti da alimenti confezionati e a lunga conservazione ( pasta, riso, salse e sughi, biscotti e merendine, surgelati). Si tratta di prodotti a elevata battuta di cassa e comunque importanti per il bilancio familiare perché vengono acquistati molto frequentemente.

        Quando lo sconto fa la differenza.
        Agli italiani, poi, è stato anche chiesto se fossero disposti a effettuare acquisti non programmati solo perché in presenza di prodotti in promozione e, soprattutto, a quale soglia minima di sconto ( si veda la tabella in alto). Effettuando un'approssimazione delle risposte è emerso che il livello di sconto minimo che motiva a effettuare acquisti non programmati supera il 20 per cento. La graduatoria delle categorie che sedurrebbero di più in presenza di offerte vede in testa detersivi e detergenti, seguiti da pasta e riso, olio e aceto, pelati e passate.

        Marche ancora vincenti.
        Agli italiani è stato anche chiesto se fossero disposti a cambiare le marche abitualmente acquistate con altre in promozione.
        Ne è venuta fuori una disponibilità molto bassa: con una scala da 1 (minima propensione) a 9 (massima propensione) solo il comparto detersivi e detergenza ha superato il 4, mentre per tutti gli altri ci si attesta intorno al 3. La categoria merceologica che fa registrare il massimo livello di fedeltà alla marca è, invece, quella delle bevande alcoliche.

        La fedeltà al punto vendita.
        Considerando le insegne dei supermercati e degli ipermercati, quasi tre italiani su quattro hanno rivelato di aver cambiato il punto vendita abituale per rincorrere le offerte e le promozioni presenti in un altro punto vendita. Ma nella maggioranza dei casi, l'infedeltà ha una natura decisamente temporanea. La restante quota di italiani, invece, non si fa sedurre in alcuna maniera da promozioni presso punti vendita differenti dal proprio.

        La frequenza d'acquisto.
        L'ultimo aspetto analizzato dalla ricerca di Valdani Vicari & Associati riguarda la frequenza con cui gli italiani si recano al supermercato. Il 30,3% fa parte del club degli habituè, andando a fare la spesa più di una volta a settimana, il 34,1% lo fa una volta alla settimana mentre il 27,1% una volta ogni due settimane.
      fabio. grattagliano@ ilsole24ore. com

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