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Confcommercio, in 300 dalla Tunisia

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Mercoledì 17 Maggio 2000
italia - lavoro
Confcommercio, in 300 dalla Tunisia

ROMA La Confcommercio inaugura una nuova fase di collaborazione con i Paesi del Mediterraneo firmando con la Tunisia il primo accordo per sviluppo e immigrazione. Fra l’altro prevede di inserire in aziende italiane giovani lavoratori tunisini promossi da corsi professionali realizzati in Tunisia e trasferire il know-how italiano nel Paese arabo per favorirne lo sviluppo. Il documento, firmato ieri dal presidente della Confcommercio, Sergio Billè e da Hedi Djilani, presidente dell’Unione tunisina dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato (Utica), prevede di iniziare con una prima fase di corsi per 300 giovani tunisini che, al termine, otterranno un diploma, un contratto di lavoro e un permesso di soggiorno in Italia sulla base delle richieste specifiche avanzate dalle nostre imprese. I primi corsi partiranno a luglio e riguarderanno precise figure professionali, come pasticciere e personale alberghiero.

Con iniziative di questo genere, che potranno venire estese ad altri Paesi, si potrà dare una risposta diversa al problema dell’immigrazione, come ha sostenuto ieri in occasione della firma il sottosegretario all’Interno, Aniello di Nardo. Anche per Billè, quando in Italia si ascoltono critiche ai flussi di immigrazione, si dimentica che questi sono spesso sostegno al nostro sviluppo e tanto più lo possono essere quanto più si tratti di immigrazione qualificata, preparata a quelle mansioni che più sono necessarie al nostro mercato.

Ma l’accordo non si esaurisce qui: è prevista, fra l’altro, una collaborazione fra le due Confederazioni per promuovere iniziative su Internet, per varare pacchetti turistici, per costruire un aeroporto per il Mediterraneo. E, soprattutto, per varare una Scuola Euromediterranea dell’Economia e dei Servizi da avviare nel prossimo anno accademico.

Fabrizio Aiazzi