12/12/2005 ore: 11:43

Confcommercio: i falchi si organizzano per l'assemblea

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    venerdì 9 dicembre 2005
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      CONFCOMMERCIO DIVISA
        I falchi si organizzano per l'assemblea. Sangalli decisivo

        ROMA - Ora che il presidente Sergio Billè è indagato per appropriazione indebita tutta la Confcommercio è in fibrillazione. I contorni degli schieramenti si fanno via via più nitidi, in vista dell' assemblea generale del 21 dicembre. Amici, nemici, mediatori. Sono cominciate le grandi manovre per ridare governabilità a una confederazione scossa e divisa. La situazione è incerta. Billè può contare ancora, nonostante tutto e in virtù di 10 anni di potere, del sostegno di molti territori e categorie, ma la schiera degli oppositori si infoltisce. Nel mezzo ci sono Milano e la Lombardia, guidate da Carlo Sangalli, principale candidato alla successione, che controlla circa il 30% della Confcommercio: un peso decisivo.

        NEMICI DI BILLÈ - I principali tre sono Cesare Pambianchi, presidente delle strutture di Roma e del Lazio e vicepresidente di Confimprese (franchising), Pietro Blondi, numero uno di Modena e dell' Emilia Romagna, Bernabò Bocca, presidente della Confturismo e di Federalberghi nonché vicepresidente della Confcommercio. Hanno chiesto le dimissioni di Billè già ad ottobre, per la vicenda del palazzo di Via Lima, che il presidente, senza informare gli organi, ha acquistato dall' immobiliarista e amico Stefano Ricucci per 60 milioni (versando un anticipo di 39) attinti dal «fondo del presidente» per farne la nuova sede della confederazione.
          LA FRONDA - È cominciata giugno quando il presidente di Trento, Giovanni Bort, ha costretto Billè a rimangiarsi alcune proposte di modifica dello statuto sul collegio dei sindaci. Poi, a fine estate, la prima riunione della cosiddetta lega veneta, a cena, in un ristorante di Verona. C' erano, oltre a Bort e a Fernando Morando (Verona) e ai presidenti di altre province del Veneto, e a Pambianchi e Blondi anche Ugo Margini (Parma), Walter Amort (Bolzano), Maurizio Grifoni (Novara), Ercole Montanari (Mantova), Enrico Lupi (Imperia), Massimo Sesana (Lecco). La settimana scorsa nuova riunione, a Trento. Si sono aggiunti Giulio Felloni (Ferrara), Alcide Tonetto (Padova), Franco Debortoli (Belluno), Claudio Pugnoli (Cremona), Paolo Ferraboschi (Reggio Emilia), Augusto Patrignani (Forlì), Francesco Meazza (Piacenza), Gianfranco Bianchi (La Spezia). Hanno deciso di portare l' attacco a Billè sul bilancio preventivo 2006 che sarà discusso dall' assemblea del 21.
            MEDIATORI - Carlo Sangalli, vicepresidente vicario della Confcommercio, con una lunga carriera politica nella Dc e più volte in pista per la candidatura a sindaco di Milano da parte di Forza Italia. È lui che all' ultimo consiglio generale ha imposto a Billè il documento che prevede di riportare il fondo del presidente, finora fuori bilancio, nella contabilità. In prima fila nel chiedere trasparenza non ha però partecipato alle riunioni dei frondisti e ha mantenuto un profilo istituzionale. È in posizione ideale per una presidenza di garanzia o di emergenza. In posizione intermedia anche il presidente di Federmoda, Renato Borghi, e Adalberto Corsi, presidente degli agenti di commercio. Su posizioni critiche verso Billè, ma anche lui estraneo al gruppo della lega veneta, Giovanni Cobolli Gigli, a capo della grande distribuzione.
              CON BILLÈ - Il presidente può contare ancora su consensi vasti e trasversali. Nel comitato di presidenza con lui sono l' amministratore Aldo Poli, i vicepresidenti Ferruccio Dardanello e Fabrizio Palenzona. Billè ha ovviamente anche il sostegno di Edi Sommariva, direttore generale della Fipe (pubblici esercizi) categoria dalla quale lui stesso viene e della quale ha mantenuto la presidenza. Con Billè anche il presidente dei giovani, Michela Vittoria Brambilla, quello degli anziani, Lanfranco Morganti, quello delle imprese di comunicazione Lorenzo Strona e i presidenti di numerosi territori. Tra gli altri: Napoli, Pescara, Genova, Savona, Ancona, Aosta, Sassari.
              Enrico Marro

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