15/6/2005 ore: 11:24
Conad: coop europea e prima pompa di benzina
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ATTUALITA pag. 12 Ma perché, al di là degli annunci formali, la costituzione di una Coop Europea può essere così importante nel mercato della Grande distribuzione organizzata? L’obiettivo principale, e dichiarato, è quello di costituire una grande centrale d’acquisto in grado di trattare non solo con l’industria alimentare ma anche con l’extra food, abbassando i prezzi di approvvigionamento grazie a volumi più consistenti, contrastando lo strapotere delle grandi catene multinazionali private. Una battaglia, quella sui prezzi d’acquisto delle "materie prime", diventata vitale in un momento economico delicatissimo non solo in Italia, ma in tutta l’Europa. L’obiettivo secondario, ma non meno importante, è quello di difendere la qualità stessa della merce, garantendo anche la sopravvivenza e la crescita dei prodotti tipici locali che, nella logica più mercantile dei gruppi privati, potrebbero essere messe seriamente in discussione. «I movimenti cooperativi — spiega Camillo De Berardinis, vice presidente e amministratore delegato di Conad — non hanno come unico scopo il bilancio di fine di anno, non rispondono ad azionisti interessati solo e unicamente ai dividendi, non seguono le logiche della Borsa. Gli interlocutori privilegiati sono i nostro soci imprenditori, i dipendenti e i clienti. Questo aggiunge altri valori al nostro business: il sociale, la tutela del territorio e quella dei consumatori». Il messaggio economicoaziendale della nuova Coop Europa (il nome definitivo è ancora da decidere) è chiaro, quello politico è sottinteso: la concentrazione di potere nelle mani di pochi gruppi al mondo — da Wal Mart a Carrefour — e la corsa inarrestabile delle promozioni per mantenere prezzi al consumo competitivi, rischiano di mettere in crisi anche i gruppi nazionali più importanti. E, in un futuro neanche troppo lontano, quello che mangiamo e consumiamo potrebbe essere deciso da un ufficio acquisti di Parigi o New York con gravissime ricadute sul tessuto produttivo e, sostengono in molti, sulla qualità stessa. L’alleanza tra gruppi nazionali potrebbe costituire la risposta a un mercato che fa della potenza delle centrali d’acquisto un punto cardine della filiera dei prezzi. «Ma non abbiamo intenzione — spiega ancora De Berardinis — di focalizzarci solo sul fronte degli acquisti. La nuova struttura, che nascerà come società di diritto belga ma che nel 2006 adotterà la direttiva Cee sulla cooperativa europea, porterà benefici a tutta l’organizzazione del lavoro, dalla logistica ai servizi per i soci. E tutto questo recupero di produttività verrà scaricato in gran parte a favore dei nostri clienti». In attesa dell’Europa le strategie di Conad sul mercato italiano fanno i conti con le tasche sempre più strette degli italiani. «La nostra intenzione è razionalizzare ancora la filiera — continua De Berardinis — recuperando il 10 per cento dei costi di gestione operativa nei prossimi tre anni, pari al 2 per cento del giro d’affari complessivo. Il 2004, nonostante la crisi, si è chiuso per noi con il segno positivo (+4,5%) soprattutto grazie a un ottimo secondo semestre. I primi dati del 2005 ci dicono che potremmo chiudere con un incremento del 5,31. Ma non possiamo sederci sugli allori e, visto che il mercato chiede continue promozioni, noi dobbiamo pensare a gestire costi propri con sempre più razionalità». |