Commercio, edilizia e case di cura Ecco la mappa di chi lavora in nero
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BOLOGNA - Commercio, pubblici esercizi, servizi alla persona. A Bologna e provincia sono questi i settori dove maggiormente si annida la piaga del lavoro nero. In generale, i risultati relativi alle ispezioni effettuate da Inps e Direzione provinciale del lavoro nel 2009 confermano l’andamento riscontrato a livello regionale. Ecco qualche cifra: sono circa l’80 per cento, tra quelle visitate dall’Inps, le aziende con dipendenti non in regola (cioè con una posizione che presentava una o più irregolarità) in Emilia-Romagna, dove una impresa su sei è risultata essere in nero, mentre a Bologna si scende a una su 8. Sugli oltre 5 mila lavoratori in nero individuati in cantieri, laboratori e fabbriche della regione, 992 sono nella nostra provincia con un’evasione fiscale che supera i 4 milioni e 300 mila euro. Per quanto riguarda, invece, la tipologia del lavoratore del sommerso in vetta alla classifica ci sono gli extracomunitari (334 su 900), mentre la fascia di età più coinvolta è quella che va dai 21 ai 30 anni (317 persone).
Gli ispettori della Direzione provinciale del lavoro che l’anno scorso hanno recuperato di circa 7 milioni e 200 mila euro di contributi hanno rilevato l’esistenza di ben 1.179 lavoratori in nero su 1819 aziende controllate. «È una media molto alta— commenta con preoccupazione la direttrice Emanuela Cigala — Bologna rappresenta un picco rispetto al resto dell’Emilia. È un dato allarmante soprattutto se si considerano i nuovi strumenti contrattuali come quelli previsti dalla legge Biagi che consentono, ad esempio, di far lavorare le persone anche per pochi giorni, ma in regola».
Interessanti anche i risultati forniti sempre dalla Dpl sui controlli svolti nelle case di cura e nel settore dei servizi alla persona: delle 40 aziende ispezionate il 70,50 per cento sono irregolari e quasi il 46 per cento di queste tenevano lavoratori in nero.
Tornando al settore più colpito, il dato del commercio fornito dall’Inps è eclatante: su 134 aziende in nero (delle 1.118 visitate) 74 appartengono a questo comparto e il numero dei lavoratori ammonta a 514, quindi oltre la metà del totale.
Anche la Direzione provinciale del lavoro conferma questa realtà. «D’altra parte Bologna è città di universitari che accettano il lavoro non in regola per potersi mantenere», considera Cigala.
«È un dato che riscontriamo quotidianamente — le fa eco la segretaria generale della Filcams-Cgil di Bologna, Ramona Campari — anche perché molti interventi di ispezione avvengono su nostra segnalazione. Il settore comprende la grande distribuzione che non ha interesse a non essere in regola — prosegue Campari — e la piccola azienda commerciale, anche individuale, non solo al dettaglio ma anche all’ingrosso, che invece ha le caratteristiche per ricorrere al nero o ad una miriade di irregolarità anche nel rapporto regolare: ad esempio non vengono dichiarati gli straordinari oppure risulta che il lavoratore abbia un contratto part-time, mentre è occupato a tempo pieno».
Consistenti irregolarità l’Inps le ha riscontrate nelle cooperative. «Da un paio d’anni teniamo sotto osservazione l’Interporto— spiega per l’istituto Stefania Sidoli, responsabile regionale della vigilanza — e il problema che ci preoccupa molto è la forte evasione contributiva perché le imprese o presentano la denuncia dei contributi correttamente e poi non pagano (mediamente hanno due anni di vita e poi scompaiono), oppure dichiarano una retribuzione inferiore a quella reale giustificando la differenza sotto forma di rimborsi, trasferte e così via, voci non soggette a contributi».
L’agricoltura, invece, è uno dei settori più in regola in assoluto.
«Negli ultimi due anni — chiarisce ancora Sidoli — i lavoratori in nero sono diminuiti moltissimo in questo settore grazie al meccanismo dei voucher, veri e propri buoni che comprendono anche la parte contributiva messi a disposizione del datore di lavoro». Dall’anno scorso il voucher è stato esteso ad altri settori: chissà che anche nel commercio non produca gli stessi effetti!