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(Del 6/2/2002 Sezione: Cronache italiane Pag. 18)
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Colf, 4 su 5 straniere e ?in nero? |
I dati Eurispes: in Italia sono oltre un milione |
ROMA
Cambia il ritratto delle colf. I due terzi dei lavoratori in nero - il 76% - ? costituito da collaboratori domestici, e fra questi 4 su 5 sono irregolari, privi di qualsiasi forma di contratto. La maggioranza non ? italiana: sono stranieri infatti il 59% dei colf che lavorano 36-45 ore alla settimana e il 58% di coloro che lavorano pi? di 45 ore settimanali. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca Eurispes sul lavoro domestico in Italia. Nel ?99 l?esercito dei lavoratori domestici era stimato in 800 mila persone, per la quasi totalit? di sesso femminile e per la met? di origine extracomunitaria, informa l?istituto di ricerca fornendo dati in linea con quelli dell'Inps, a cui risultano attualmente 227.249 lavoratori domestici regolarizzati, per l'87,1% di sesso femminile e per il 50,2% extracomunitario. Anche se il lavoro domestico ? per lo pi? appannaggio della donna, gli immigrati di sesso maschile extracomunitari costituiscono l?86,6% dei 29.204 uomini iscritti all?Inps, e quindi gli italiani che fanno questo lavoro si riducono a 3909, distribuiti su tutto il territorio nazionale. Cos? che su poco pi? di 27 milioni di uomini residenti nel paese a fine `99, solo l?1,4 per diecimila svolgeva professione di collaboratore familiare. Mediamente la colf incide tra lo 0,5% e lo 0,8% della spesa totale mensile di un nucleo mono o plurifamiliare italiano. ? il Centro ad assorbire la maggior parte dei collaboratori domestici: il 34,1% contro il 32,2% del Nord-Ovest, il 15,7% del Nord-Est, il 12,5% del Sud e il 5,6% delle Isole. Il dato pi? rilevante viene dalla Sardegna: nel Mezzogiorno conta il maggior numero di colf e questo lavoro ? svolto da 98 donne su diecimila, oltre tre volte la media del Sud e delle isole. Queste cifre sono confermate dalla percentuale dei lavoratori domestici regolarizzati sul totale della popolazione residente in Italia a fine `99: rispettivamente lo 0,7% della popolazione al Centro e lo 0,5% di quella del Nord-Ovest svolgono questa attivit?, mentre per il Nord-Est, il Sud e le Isole la percentuale cala, attestandosi tra lo 0,2% e lo 0,3%. Molto limitata invece la quantit? di colf della Lombardia. Nonostante sia una delle regioni col maggior numero di collaboratori domestici registrati all?Inps (poco meno di 44 mila), se si considera che ha una popolazione di poco pi? di 9 milioni di persone ? come se avesse solo? 48,5 collaboratori ogni 10 mila abitanti, meno cio? di Lazio, Toscana, Umbria, Piemonte e, appunto, Sardegna. Arriva dall?Asia orientale gran parte dei collaboratori domestici immigrati regolarmente in Italia: dei quasi 49 mila approdati da quell?area, il 75% ? costituito da filippini. A seguire le colf provenienti dall?Africa (17,4%), dall'Europa dell?Est (16,6%) e dall'America del Sud (16%). Chi arriva invece dall?Europa occidentale (Francia, Spagna, Portogallo, Germania), in realt? ? partito in gran parte dai territori d?Oltremare e dall?ex Germania orientale. ? il caso dello Sri Lanka, dell?India, del Bangladesh e del Pakistan, che vedono prevalere l?immigrazione maschile con percentuali incredibili, passando dal 51,65% dell?India al 90% del Bangladesh. In altra parte del mondo, un dato simile lo si riscontra in Egitto, dove gli uomini immigrati e iscritti come collaboratori domestici costituiscono il 62% del totale. La spiegazione per l'Eurispes sta con ogni probabilit? nelle convinzioni religiose e culturali di quelle aree che favoriscono una maggiore disponibilit? degli uomini ad assolvere compiti altrove tradizionalmente appannaggio delle donne. In pi? va considerata la possibilit? di un orientamento all?emigrazione quasi esclusivamente maschile. f. ama.
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