7/5/2010 ore: 11:35

Cisl e Uil sono pronte al dialogo con la Cgil

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ROMA
Segnali di disgelo tra le tre confederazioni sindacali all'indomani dei fischi ai leader di Cisl e Uil di una parte della platea dei delegati del congresso della Cgil. Guglielmo Epifani è intervenuto ieri mattina dal palco del palacongressi di Rimini per chiedere pubblicamente scusa a Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. E dai leader di Cisl e Uil è arrivata la disponibilità a lavorare insieme, partendo subito dalla democrazia sindacale, dalla misurazione della rappresentanza e dal fisco.
Epifani si è rivolto agli iscritti pochi minuti prima dell'intervento dei segretari generali di Cisl e Uil per ricordare di essersi già scusato privatamente con loro mercoledì subito dopo le contestazioni, ma ha ritenuto opportuno ribadire le scuse di fronte alla platea di oltre mille delegati, convinto che «una grande organizzazione quando commette un errore è capace di assumersi la responsabilità pubblica». Del resto, Epifani ha ricordato che tutti i rappresentanti della Cgil sono stati accolti ai congressi di Cisl e Uil senza contestazioni per «il rispetto che si deve non ai singoli, ma alla gente, ai valori della nostra confederazione», ed ha aggiunto che con i fischi «il torto lo facciamo anzitutto a noi stessi».
Dopo l'intervento di Epifani i delegati della Cgil hanno disciplinatamente accolto con applausi, qualche mugugno, ma comunque senza contestazioni, i due leader sindacali. Che non hanno nascosto le divergenze con la Cgil. Le maggiori aperture sono arrivate da Bonanni che ha ricordato «non è la prima volta che le nostre idee confliggono» auspicando – tra gli applausi - che «il congresso ci metta in condizione di camminare insieme» visto che «non c'è alternativa all'unità tra Cgil, Cisl e Uil». Bonanni ha invitato «ciascuno a prendersi le proprie responsabilità» sulla rottura perchè «chi è senza colpe scagli la prima pietra» ed ha elencato i temi su cui è possibile una ricomposizione unitaria, a partire dalla democrazia sindacale. Dicendosi pronto a un'intesa sul documento unitario del maggio del 2008, che riguarda anche la misurazione della rappresentatività prendendo come modello il sistema adottato nel pubblico impiego con qualche correzione. Sul fisco nonostante le opinioni diverse – la Cgil chiede la restituzione immediata del fiscal drag, non condivisa da Cisl e Uil – secondo Bonanni il sindacato può condurre una battaglia comune a favore di una revisione totale dell'attuale sistema per premiare i redditi medio-bassi, le famiglie, reintrodurre la tracciabilità dei pagamenti, meccanismi di contrasto degli interessi, e alzare la tassazione sulle rendite finanziarie.
Sul fisco Luigi Angeletti è convinto che «serva un'alleanza con Confindustria e le associazioni imprenditoriali che investono per creare lavoro». Angeletti ha difeso il nuovo modello contrattuale che ha consentito «senza scioperi di rinnovare molti contratti aumentando le retribuzioni dei lavoratori», anche se «laicamente» considera la riforma «uno strumento perfettibile». Il numero uno della Uil è pronto al confronto proposto da Epifani su un modello condiviso che tragga spunto dagli oltre 40 contratti firmati unitariamente nelle categorie: «Se qualcuno ci convince che si può fare non una piattaforma ma un accordo migliore noi che siamo persone laiche non abbiamo problemi a confrontarci». Tra le reazioni, per Agostino Megale (Cgil) «bisogna cogliere l'occasione di ricostruire un percorso unitario come proposto in modo apprezzabile dalle due relazioni».

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