Champion, conto alla rovescia «Salvate i nostri posti di lavoro»
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Firenze - Una lettera aperta ai vertici della Champion di Scandicci per chiedere un passo indietro. In caso contrario sarà dato pieno sostegno ai lavoratori che vorranno intentare causa all`azienda dopo la sua decisione di chiudere lo stabilimento fiorentino e spostare il personale nel modenese. La scrivono Regione, Provincia e Comune nell`ennesimo, disperato tentativo di fermare il conto alla rovescia iniziato per il trasferimento coatto dei lavoratori a Carpi, frenare lo stillicidio di licenziamenti che ad oggi sono 18, ma che a breve saranno 30, e caldeggiare un confronto con le istituzioni che la direzione si ostina a ignorare. «Si tratta di un comportamento che giudichiamo incomprensibile e non degno di un`azienda moderna e aperta al mondo e che determina gravi difficoltà per i lavoratori, in gran parte giovani e con figli``, scrivono gli assessori al lavoro di Regione e Provincia, Gianfranco Simoncini e Elisa Simoni, insieme al sindaco di Scandicci Simone Gheri. Il punto è proprio que- sto, il personale è costituito nella quasi totalità da donne e madri con figli a carico e un mutuo da pagare, ovvio che in queste condizioni prendere baracca e burattini per spostarsi qualche centinaio di chilometri più in là non sia né facile, né scontato. Hanno cercato di dirlo e ripeterlo a più riprese in questi mesi ai vertici della fabbrica, inutilmente. L`azienda ha tirato dritto, sorda alle richieste delle parti sociali di consentire almeno il ricorso agli ammortizzatori sociali e decisa a disertare uno dietro l`altro tutti i tavoli istituzionali convocati. Un no dietro l`altro. UN ALTRO NO L`ultimo riguarda la possibilità di avere dimissioni consensuali che permetterebbero di accedere all`indennizzo di disoccupazione, l`azienda si riserva di concederle a sua totale discrezione. «Continua a stupire questo atteggiamento discriminatorio - dice Chiara Liberati di Filcams Cgil - è incredibile che l`azienda voglia addirittura scegliere le persone». La partita sindacale è sempre più spostata sul tema degli ammortizzatori sociali, si cerca di portare a casa un minimo per consentire alla gente di sopravvivere per un po`. Ma l`azienda continua a perseverare sulla linea della durezza e lo fa ad ampio raggio. Tre delegati sindacali hanno già ricevuto lettere di richiamo a causa di alcune dichiarazioni rilasciate alla stampa, mentre due lavoratrici fiorentine già trasferite nel modenese sono state costrette a consumare due settimane di ferie perché impossibilitate a lavorare. Lo stabilimento di Carpi è inagibile a causa del terremoto, e le loro richieste di lavorare a Scandicci dove, detto per inciso, la fabbrica rimane attiva fino alla fine del mese, sono rimaste inascoltate. Solo da due giorni hanno ripreso il lavoro nel sito fiorentino, ma le resistenze opposte fino ad ora la dicono lunga sul clima che si respira tra i dipendenti. Anche perché il tempo passa inesorabile la data del trasferimento, che per i più equivale al licenziamento, si avvicina sempre più. Giusto per dare un`idea dell`esasperazione raggiunta basti pensare che mercoledì i dipendenti hanno pensato addirittura di mettersi in vendita su Ebay al prezzo di un euro. Intanto, sulla vertenza ha chiesto l`intervento del ministro Fornero il senatore Pd Achille Passoni: «Chiedo al ministro di intervenire per favorire l`apertura di un dialogo e perché il caso Champion faccia da monito di come le aziende non debbano mai venir meno il senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori».