Cgil proclama lo sciopero generale "E´ contro la politica del governo"
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Ieri la decisione del direttivo, la segreteria fisserà la data. Epifani: "Potrebbe anche essere in autunno" Cgil proclama lo sciopero generale "E´ contro la politica del governo" D´Amato: una scelta inutile e costosa per i lavoratori
Proposta di legge di iniziativa popolare per estendere le tutele alle imprese con meno di 15 dipendenti
RICCARDO DE GENNARO
ROMA - La Cgil ha deciso un nuovo sciopero generale «contro la politica del governo», giudicata fallimentare, sciopero che dovrebbe cadere in autunno, forse in settembre o, più probabilmente, in ottobre. Non c´è più solo la delega sul mercato del lavoro, contenente le modifiche all´articolo 18 e il nuovo arbitrato, nel mirino della confederazione, ma l´intero pacchetto di proposte di politica economica dell´esecutivo, dal fisco alla sanità, dalla scuola all´ipotesi di una nuova riforma delle pensioni. Al punto che lo slogan scelto dal vicesegretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che quando lo sciopero si concretizzerà sarà il numero uno, parla di sciopero «per i diritti e per lo sviluppo». Oggi il direttivo della confederazione - che ieri avviato le procedure per l´elezione del nuovo segretario generale al posto di Sergio Cofferati, nominando sei «saggi» - approverà la proposta della segreteria, conferendole il mandato per la scelta della data e delle modalità dello sciopero generale a livello nazionale (entro l´11 luglio si concluderanno invece le sei ore di scioperi articolati per regioni). L´idea è di fissare lo sciopero in relazione al percorso in Parlamento della delega sul mercato del lavoro che uscirà dal negoziato in corso tra governo, Confindustria, Cisl e Uil (domani è in programma il secondo incontro). La Cgil promuoverà, tra l´altro, una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che aumenti le tutele dei lavoratori delle imprese sotto i 15 dipendenti. La Cgil conta ancora sulla partecipazione allo sciopero generale di Cisl e Uil. Nonostante i disastrosi rapporti tra le tre confederazioni, l´ipotesi di uno sciopero unitario, infatti, non è da escludere: potrebbero giocare favorevolmente una Finanziaria «lacrime e sangue» a fine settembre, oppure un nuovo attacco alle pensioni. A quel punto, difficilmente Luigi Angeletti (Uil) e Savino Pezzotta (Cisl) potrebbero rimanere ancora seduti a un «tavolo» in nome della «concertazione ritrovata». Per ora i rapporti tra Cgil, Cisl e Uil attraversano uno dei periodi più neri della storia sindacale. Accettando di trattare sui licenziamenti individuali, ha detto ieri Cofferati, Cisl e Uil si sono messe su una china non solo «ripidissima», ma anche «cosparsa di sapone». Se da un lato, Cofferati ribadisce che le altre due confederazioni hanno commesso «un gravissimo errore», dall´altro il presidente della Confindustria, Antonio D´Amato, dice che a commettere l´errore è stata la Cgil: «Cofferati è un cultore di musica classica, ma ora si è ridotto a "tirare le pietre", come nella canzonetta di Antoine che forse non conosce». Per D´Amato, lo sciopero generale è «una scelta inutile, costosa per i lavoratori, incomprensibile».
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