18/4/2007 ore: 10:16
Cgil, Cisl e Uil distanti dal Pd
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Pagina 2 Verso i congressi Bonanni ascolterà la relazione di Rutelli al congresso della Margherita, venerdì, e poi parlerà (come ha fatto, peraltro, al congresso dell'Udc) mentre a quello dei Ds interverrà solo a un dibattito a latere con Fassino per la registrazione di Porta a Porta. La Cisl ci tiene, alla sua autonomia, e non ha intenzione di farsi arruolare, nel Pd: è molto più interessata alle possibili, future, convergenze tra moderati (Udc e Margherita in testa) e riformisti, processo che, peraltro, per la Cisl potrebbe persino favorire un processo a lungo atteso, quello dell'unità sindacale. Angeletti non sarà nemmeno in Italia, ma in Brasile, per «precedenti impegni internazionali». Cuore socialista, mai iscritto ai Ds, fu però tra i presentatori della mozione Fassino, all'ultimo congresso, ma da tempo ribadisce: «Mi interessano i contenuti, non i contenitori». Insomma, i fautori del pd (capofila ne sono il segretario confederale Achille Passoni in Cgil, il segretario generale aggiunto Pierpaolo Baretta in Cisl, il segretario confederale Paolo Pirani in Uil), pure dotati di ampio seguito e solide alleanze, nelle tre confederazioni, avranno da faticare non poco, nei prossimi mesi. Puntano molto su un «Forum per il lavoro» che partirà dopo i congressi e sulla fase costituente del Pd, che ha i suoi fan specie tra i riformisti di casa Cgil e Uil. Ma chi avversa apertamente il progetto (Paolo Nerozzi e i mussiani nella Cgil, l'area più filo-Udc nella Cisl, i fautori di una ricomposizione socialista nella Uil) di certo non resterà con le mani in mano. Rimane un dato di fatto: i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, più che alle sorti dell'unificazione tra Ds e Margherita, rispetto alla quale sembrano distanti, se non freddi, sono interessati (e preoccupati) soprattutto dal dialogo, che va avanti a corrente alternata, col governo, su pubblico impiego, stato sociale e pensioni. |