Cassa integrazione per gli studi
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ROMA— Non si arresta la crisi negli studi professionali. A marzo 3.603 lavoratori sono stati messi in cassa integrazione, con un aumento di circa il 20% rispetto a febbraio. Questi i dati diffusi da Confprofessioni, la confederazione dei liberi professionisti, che ha elaborato i numeri dell’Inps sulla cassa integrazione in deroga. Sono quasi 2.400 i dipendenti sospesi, cioè in cig a zero ore (erano meno di duemila a febbraio) mentre sono circa 1.200 quelli costretti a un orario ridotto. «Gli studi professionali sono entrati in recessione — commenta il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella ( nella foto) — e non si intravedono segnali positivi a breve. La crisi permarrà per tutto il 2010». Le regioni con il maggior numero di lavoratori in cassa integrazione sono il Piemonte (500), la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, la Toscana e la Campania con più di 100 unità ciascuna.