27/2/2006 ore: 12:07

Caso Ichino, la Cgil si divide

Contenuti associati

    sabato 25 febbraio 2006
      Pagina 19 - Cronache
        Caso Ichino, la Cgil si divide
          Rinaldini (Fiom) attacca: le sue posizioni opposte alle nostre
          Il giuslavorista: ci sono ancora feudi di chiusura, ma non butto la tessera Questa ? la mia casa Il riformista Megale (Ires): la linea di Epifani ? all' 85%, la minoranza dovr? adeguarsi

          Bagnoli Roberto

          ROMA - La questione Ichino continua ad agitare i sonni della Cgil a pochi giorni dal congresso. A tenere viva la polemica ci ha pensato il segretario generale della Fiom Gianni Rinaldini che, in una nota, si ? schierato a fianco di Giovanni Naccari (il responsabile giuridico della Cgil autore della ?circolare? anti-Ichino) sostenendo che ?chiedere le sue dimissioni ? un atto incomprensibile anche perch? le posizioni sostenute da Ichino vanno in direzione opposta al dibattito congressuale Cgil?. ?? necessario distinguere - afferma ancora Rinaldini - tra i toni pi? o meno condivisibili della lettera e la campagna di denigrazione contro Naccari che la Cgil deve respingere?.
            La segreteria Cgil non commenta, si limita a precisare che le dimissioni sono state offerte da Naccari e non chieste, quindi non c' ? nessun ?licenziamento?. Ma per Agostino Megale, presidente del centro di ricerche Cgil (Ires) si tratta di un' uscita che Rinaldini si poteva risparmiare. ?Sono parole - afferma - che evocano una concezione da pensiero unico, che individuano un nemico che non esiste?. Contestato anche il riferimento al dibattito congressuale. ?Il documento di preparazione che affronta anche i temi posti da Ichino - spiega Megale - ha visto prevalere la posizione di Epifani all' 85% contro il 15% di quella di Rinaldini che si dovr? adeguare alla linea del segretario generale?. Gianpaolo Patta, segretario confederale Cgil, non entra nel merito della complessa vicenda e osserva che ?la preoccupazione della Cgil ? quella di distinguere tra le posizioni politiche e le persone verso le quali deve andare comunque il nostro rispetto?. Megale ricorda quando Ichino, nel 1975 era responsabile dell' ufficio vertenze della Camera del Lavoro. ?L' ho sempre stimato e apprezzato anche se non sempre ci trovavamo d' accordo, ma la Cgil non deve demonizzare nessuno?.
              Intanto da Pietro Ichino arriva un invito a tutti per placare i toni perch? ?le reazioni di questi giorni testimoniano un tessuto sano nel sindacato?. ?Anche se ci sono ancora feudi di chiusura, la tessera non la butto perch? considero la Cgil la mia casa sindacale?. Il riferimento ai ?feudi?, spiega successivamente il giuslavorista, si giustifica col fatto che ?in quattro mesi Rassegna sindacale non ha scritto due righe sul mio libro?. Ma ormai ? acqua passata. Ichino ? soddisfatto delle scuse fatte da Guglielmo Epifani e Paolo Nerozzi e della decisione della Camera del Lavoro di Milano di presentare il suo libro. Per stemperare definitivamente il nervosismo di questi giorni, il professore ha concluso spiegando che ?ci sono tensioni inevitabili tra elaborazioni frutto di studio, teorie e le proposte di chi deve invece raccogliere un consenso immediato?. ?Sono tensioni feconde - ha concluso - guai se non ci fossero?.

            Close menu