5/10/2006 ore: 10:33

Caserta. Tlc, rischio paralisi anche per l’indotto

Contenuti associati

    mercoled? 4 ottobre 2006

    Pagine - CASERTA

    Tlc, rischio paralisi anche per l’indotto


    ENZO MULIERI Nella vicenda della Telecom, al centro del progetto di scorporo della rete fissa e di Tim, c’entra in misura non secondaria la provincia di Caserta. E non soltanto perch? le pi? importanti aziende delle tlc di Terra di Lavoro possono trovare prospettive nelle commesse della pi? importante societ? telefonica nazionale, ma anche perch? il divorzio da Tim metterebbe in difficolt? molti addetti dei call center che operano nel territorio. Non ? risultato sorprendente, allora, il fatto che ieri, alla manifestazione delle confederazioni nazionali svoltasi a Milano, sia stata notata la presenza di cinquanta delegati Telecom provenienti dal Casertano. Se ci sar? la vendita di Tim si assister? a un progressivo smembramento delle funzioni operative della societ?. ?A Milano c’? stato solo il primo tempo di un’iniziativa che proseguir? - promette Salvatore Cicalese segretario provinciale di categoria della Cgil - sino a quando sar? fatta chiarezza sul caso Telecom?. D’altra parte la fusione tra i colossi della rete fissa e quella mobile ? troppo recente, appena un anno, per poter cambiare assetti. ?Aspettiamo cosa decider? il prossimo consiglio di amministrazione - ha ribadito il sindacalista - poi ci muoveremo pi? direttamente sui livelli territoriali?.

    Altra mobilitazione ieri per il caso Selfin ex Ibm, la societ? dei servizi informatici di Caserta al centro di una complessa operazione di vendita. Al tavolo del ministero dello Sviluppo economico le carte sono rimaste ancora una volta ?ben coperte? sia per quel che riguarda le offerte d’acquisto sia per le scelte che dovrebbero essere determinate. Malgrado la rappresentativit? degli interlocutori (c’erano tra gli altri il numero due di Ibm, Bramati, la gestione commissariale con Nigro, Meo e il subentrante Zanetti, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali), nessuno ? stato propenso a fare passi in avanti, tanto da rendere necessario un rinvio tra due settimane.

    Le voci riguardanti gli interessi manifestati non sono state n? smentite n? confermate: da una parte ci sarebbe Almaviva, il gruppo Its che ? salito alla cronaca nelle ultime settimane per avere manifestato l’intendimento di assumere buona parte degli addetti dei call center operanti presso le proprie societ?. Dall’altra vanta importanti referenze il gruppo napoletano Labor che garantirebbe la piena occupazione di tutto l’organico. In un contesto cos? articolato resta ferma la posizione della Filcams-Cgil che ritiene indispensabile il pieno coinvolgimento dell’Ibm, in costanza di un contratto commerciale da 20 milioni di euro.

Close menu