21/9/2007 ore: 11:30
Caprotti-Coop: è duello aperto
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Pagina 37 - Economia Caprotti-Coop, è duello aperto Poletti: non ha più eredi e vende Fu proprio la proposta lanciata da Soldi in un'intervista nella quale sosteneva la necessità di difendere l'italianità del sistema della grande distribuzione a scatenare l'ira del concorrente privato e il botta e risposta a suon di pagine pubblicitarie sui quotidiani. Di fatto se Esselunga finirà in mani estere l'unico gruppo italiano di dimensioni europee rimarrà proprio quello degli ipermercati cooperativi con 12 miliardi di ricavi, 1300 punti vendita e 52 mila addetti. A proposito della valutazione di Esselunga (130 punti vendita, 5 miliardi di fatturato e 179 milioni di utile) l'unica cifra circolata è quella ripresa proprio da Poletti nella sua nota. «Pare che la probabile vendita di Esselunga - ha sostenuto il numero uno della Lega - frutterà al signor Caprotti, secondo stime attendibili, circa 5 mi-liardi, se Esselunga fosse stata una cooperativa, egli avrebbe potuto recedere dal suo status di socio riprendendosi la propria quota di capitale sociale (circa 25 euro). C'è forse qualche differenza tra una cooperativa ed un'impresa capitalistica? ». Poletti, senza tanti giri di parole, ha anche indicato nella mancanza di eredi diretti il vero motivo della decisione di vendere Esselunga. «Dispiace che il signor Caprotti voglia addossare ad altri la responsabilità di una decisione, quella di vendere - ha argomentato il capo delle cooperative - che è soltanto sua e che evidentemente è motivata dall'impossibilità di trovare nella sua famiglia una persona ritenuta adeguata per ricevere il testimone della guida dell' azienda». Per parte sua l'imprenditore 81enne si era invece cimentato in un'accusa a 360 gradi al sistema «coop-rosse» senza tralasciare apprezzamenti personali su Soldi. «Non cessa di stupire ha scritto Caprotti - che alla testa di un organismo (l'Ancc) presieduto un tempo da uomini del calibro di Ivano Barberini venga tollerato ancora questo signore che usi di mondo non ne ha». |