3/12/2010 ore: 10:07

Camusso: «Subito una patrimoniale sui ricchi»

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«Il varo di una manovra che consolidi il debito pubblico attraverso l’istituzione di una patrimoniale alla francese sulle grandi ricchezze per mettere il paese al riparo dalla speculazione finanziaria», è questa la richiesta avanzata ieri dalla segretaria Susanna Camusso nel corso del DirettivoCgil. Inoltre, la Cgil chiede «l’avvio immediato di una discussione pubblica, prima del Consiglio europeo del 16 e 17 dicembre, che metta a conoscenza le partisociali e l’intero paese su quanto richiesto dalle regole del nuovo patto di stabilità europeo». «La dimensione della crisi in Europa e nel nostro paese si intensifica – ha detto poi Camusso –Oltre le cause generali, come il non aver individuato in questi due anni regole condivise sulla finanza, c’è una nuova fase caratterizzata dalla speculazione finanziaria e dall’attacco all’euro».
«La gestione dell’euro da parte della Germania e la speculazione che attacca i paesi del mediterraneo denotano un peggioramento della crisi economica e sociale. Quanto si registra in questi giorni ci impone un aggiornamento nell’analisi della crisi perché temiamo che quanto stia accadendo possa non fermarsi ai piccoli paesi». Camusso teme che «il paese senza saperlo si trovi da gennaio con la necessità, imposta dalle nuove regole del patto di stabilità, di varare manovre per giungere al dimezzamento del debito pubblico nei prossimi quattro o cinque anni.
Per questo serve un consolidamento dei conti pubblici, attraverso la patrimoniale alla francese, e l’avvio di una discussione sul patto di stabilità europea». Una manovra «necessaria» per evitare «che si rischi di replicare decisioni di finanza pubblica come quella di luglio»: «Il governo la smetta di nascondere la gravità della situazione e i rischi che il nostro paese potrà correre senza un consolidamento del debito». Intanto nel Direttivo Cgil, che si concluderà
oggi, la minoranza è pronta a dire no alla linea Camusso: «Decidere in unmomento come questo di andare avanti con un patto sociale sulla produttività è un errore catastrofico che alla fine sarà solo un cedimento alla logica di Marchionne – diceGiorgio Cremaschi, commentando la volontà della leader Cgil di proseguire nel confronto con Confindustria. «Esprimeremo il nostro totale disaccordo. In un momento come questo, in cui si profila un nuovo accordo separato aMirafiori, la scelta è dannosissima».

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