22/4/2010 ore: 8:59

Cambia la clausola compromissoria. Sacconi: accolti i rilievi delle parti

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Niente arbitrato sui licenziamenti

ROMA— I licenziamenti saranno esclusi dalla clausola compromissoria, che in ogni caso l’azienda potrà chiedere al lavoratore di sottoscrivere solo dopo il periodo di prova. In altri termini, datore di lavoro e dipendente potranno accordarsi sul fatto di ricorrere al giudice privato (scelto dalle parti) anziché al giudice del lavoro per le controversie che dovessero sorgere diverse da quelle sul licenziamento. È questa la principale modifica che subirà il disegno di legge sul lavoro che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rinviato alle Camere perché di dubbia costituzionalità. La correzione è contenuta negli emendamenti presentati in commissione Lavoro dal relatore di maggioranza, Giuliano Cazzola, e approvati ieri. Il provvedimento arriverà all’esame dell’aula mercoledì 28. Obiettivo del governo è che il ddl venga definitivamente approvato al Senato senza ulteriori modifiche. A quel punto il Quirinale non potrà fare altro che promulgare la legge.
Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, è soddisfatto e ringrazia la commissione «per l’ottimo lavoro svolto, introducendo modifiche che corrispondono alla volontà condivisa delle parti sociali». Associazioni imprenditoriali e sindacati (tranne la Cgil) avevano infatti, prima che Napolitano rinviasse la legge alle Camere, firmato un’intesa che escludeva le controversie sui licenziamenti dalla clausola compromissoria, per mettere così a tacere le sinistre e la Cgil, che accusavano il governo di aggirare l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, togliendo al giudice le cause. Il presidente della Repubblica aveva di fatto condiviso queste critiche, osservando che non basta un accordo tra le parti a sottrarre il lavoratore al giudice naturale (come garantito dalla Costituzione) e che non si può giustificare questa mossa dicendo che si tratta di una libera scelta perché, essendo la clausola compromissoria sottoscritta al momento dell’assunzione, il lavoratore è in una condizione di debolezza.
Con gli emendamenti Cazzola da un lato si recepisce nella legge l’esclusione dei licenziamenti dalla clausola compromissoria e dall’altro si precisa che questa può essere sottoscritta solo dopo il periodo di prova. Si aggiunge anche che, a maggior garanzia della libera scelta del lavoratore, questi possa farsi assistere, al momento della sottoscrizione, da un avvocato o da un sindacalista. L’esclusione dei licenziamenti non è però assoluta. Gli emendamenti approvati stabiliscono infatti che, se così prevedono i contratti collettivi di lavoro, la clausola compromissoria possa comprendere i licenziamenti. Anche per questo Cgil e opposizione restano contrarie alla legge. Il governo è invece andato sotto sull’emendamento che riguarda i lavoratori del naviglio di Stato esposti all’amianto. Ma il testo sarà ripresentato in aula.

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