Blu e Telefonica licenziano Call center in agitazione a Firenze e a Roma. Cinquecento posti di lavoro a rischio AN. SCI.
Non c'? pace nei call center italiani. Se i 5000 telefonisti di Atesia (Gruppo Telecom) stanno proprio in questi giorni vivendo una complicata vertenza che li faccia uscire dal precariato per guadagnare un minimo di certezze, a essere messi male - se non peggio - sono anche gli oltre 400 dipendenti della Blu di Calenzano (Firenze) e i 100 della Atento di Roma, di propriet? della spagnola Telefonica. Per loro si prospetta addirittura il licenziamento a breve termine, e senza complimenti. Telefonica, innanzitutto. Il gruppo spagnolo ha avviato il call center di Roma due anni fa, investendo ben 6 milioni di dollari in microfoni, cuffiette e computer, oltre ad affittare un grande palazzo di 4 piani e 500 postazioni a Cinecitt?, proprio accanto alla concorrente Atesia. Sono partite le assunzioni, a tempo indeterminato e contratti di formazione lavoro, con un ricorso minimo alle moderne forme flessibili (interinali). Fin qui tutto bene: dipendenti motivati, commesse in crescita, per Api, General Electric Capital, e perfino per una ditta americana, ala Global Vision, che vende delle fiale per la ricrescita dei capelli. Insomma il lavoro c'era, assicurato principalmente dalla societ? "collega" Atlanet (partecipata da Fiat e dalla stessa Telefonica). Attualmente i dipendenti avevano raggiunto gi? il numero di cento, tutti con i contratti del commercio, dal quinto livello per i telefonisti, ai quadri e dirigenti. Poi la doccia fredda: in gennaio l'annuncio che tutti devono sbaraccare entro il primo marzo. Licenziati. Le Rsa (Filcams Cgil- Fisascat Cisl - Uiltucs Uil) non riescono a spiegarsi come mai una ditta fiorente possa licenziare tutti i dipendenti: "Probabilmente, sono state le licenze dell'Umts, in cui Telefonica ? presente con il consorzio Ipse, a creare il bisogno immediato di liquidit?, e ad andarci di mezzo siamo noi dipendenti. Non ci hanno neppure prospettato delle alternative, magari di essere ricollocati in altre attivit?. L'ultima commessa, di Atlanet, ? stata dirottata nel call center Teleclient della Fiat, a Torino. Dall'1 marzo noi finiremo in mezzo a una strada, non sono previsti neppure degli ammortizzatori sociali". I 400 ragazzi che lavorano per il call center Blu di Calenzano, sono, se possibile, messi anche peggio. Le Rsa di Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l'allarme: Blu vuole licenziare pi? dipendenti possibile, perch? il call center di Calenzano dovr? essere venduto. Non ? un mistero, infatti, che sulla compagnia di cui ha una buona quota la societ? Autostrade di Benetton stanno hanno messo gli occhi pi? soggetti, da Tim a Wind, da H3G a Omnitel. Gi? dal 5 marzo prossimo, saranno ben 65 i lavoratori del call center a cui sar? scaduto il contratto di formazione e lavoro, e l'azienda ha fatto capire che non sar? rinnovato affatto. "Blu ha beneficiato di parecchi incentivi e sgravi fiscali per attivare quei contratti - protesta un lavoratore - e non ? giusto sbaraccare dopo averci illuso sul nostro futuro in azienda".
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