Bruxelles taglia la stima sul Pil
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mercoled? 22 febbraio 2006
Pagina 38 - Economia
L?aggiornamento delle previsioni della Commissione Ue. Inflazione ferma al 2,1%
Bruxelles taglia la stima sul Pil nel 2006 l?Italia crescer? dell?1,3%
In coda ai maggiori Paesi. Prodi: in Europa siamo l?anomalia
ALBERTO D?ARGENIO BRUXELLES - La Commissione europea taglia all?1,3% le previsioni di crescita del Prodotto interno lordo italiano per il 2006, cancellando l?1,5% previsto in Finanziaria. Bene invece le aspettative per la zona euro - che ha visto confermare il Pil all?1,9% - e quelle delle grandi economie del continente, tutte superiori a quella italiana.
Il rapporto intermedio sulle previsioni economiche Ue pubblicato ieri a Bruxelles potrebbe rappresentare un primo allarme per la tenuta della manovra con cui il ministro Tremonti ? chiamato ad aggiustare i conti pubblici italiani. Tiene invece la previsione sull?inflazione, che per l?Italia ? stata confermata al 2,1% e per Eurolandia al 2,2%. Fa segnare un lieve miglioramento l?ipotesi di crescita dell?Unione a 25, con un?aspettativa limata verso l?alto di un decimo di punto al 2,2%. Dato positivo che ha trovato riscontro nelle parole del commissario agli Affari economici Joaquin Almunia, che pur non mancando di ricordare i rischi derivanti dal petrolio, ha usato toni rassicuranti citando la ripresa degli investimenti privati, le aspettative ottimistiche sul versante della domanda e i forti profitti delle imprese. Bruxelles ha rivisto al rialzo i dati di Germania, Francia e Gran Bretagna (rispettivamente all?1,5%, 1,9% e 2,3%), e per la Spagna ha confermato una crescita superiore al 3%. I tecnici di Almunia hanno spiegato che l?abbassamento del dato italiano ? principalmente dovuto ad ?un effetto di trascinamento statistico pi? limitato rispetto a quello previsto in autunno?. Ad ogni modo la ripresa ? in corso e per capirlo basta guardare il dato del 2005, quando il Paese ? cresciuto di un modesto 0,1%. Quest?anno a trascinare l?economia italiana saranno i consumi interni e anche le esportazioni torneranno a fare la propria parte.
Almunia ha preferito non sbilanciarsi sulle ripercussioni sui conti pubblici del nuovo dato del Pil, rimandando ogni commento ad oggi, quando la Commissione approver? formalmente la decisione di non inasprire la procedura Ue per deficit eccessivo a carico dell?Italia, pur lasciando aperto il monitoraggio sull?andamento delle nostre finanze. A commentare a caldo i dati ci ha invece pensato Romano Prodi, secondo cui l?abbassamento delle previsioni sul Pil sono ?la conferma di un?anomalia italiana di un Paese che ormai ? sempre ultimo in tutti i dati economici, constatazione che ci ha spinti a porre la crescita come primo obiettivo e punto fondamentale del nostro programma?. Senza un rilancio del Pil, ha aggiunto il candidato premier dell?Unione, non sar? mai possibile aggiustare i conti pubblici e aumentare l?occupazione. Attacco cui il ministro dell?Economia, Giulio Tremonti, ha risposto dicendo che da Bruxelles vede solo ?cose straordinariamente positive, a cominciare dall? approvazione della Finanziaria italiana?. Approvazione che sar? formalizzata oggi dalla Commissione con un documento destinato ai ministri dell?Ecofin in cui verr? sottolineato che ?vi sono ancora incertezze significative riguardo agli obiettivi di bilancio del 2006?. Secondo Bruxelles, infatti, sulla carta la manovra ? sufficientemente credibile per non prendere subito nuovi provvedimenti contro l?Italia - sotto procedura per deficit eccessivo da luglio - ma uno slittamento nell?applicazione delle misure previste o una loro applicazione parziale ?renderebbero necessarie misure correttive?. L?obiettivo che l?Europa ha imposto a Roma, infatti, ? di riportare il rapporto tra deficit e Pil sotto il 4% nel 2006, prima tappa del rientro sotto il 3% che dovr? essere completato alla fine del 2007.
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