29/11/2006 ore: 11:05
Brogli: Indagati Deaglio e Cremagnani
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Pagina 7 - Interni ?Notizie false? Indagati Deaglio e Cremagnani Pisanu: si vergogni chi gli ha dato credito ENTRANO TESTIMONI escono indagati. Una brutta sorpresa ieri per Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani, autori dell’ormai famoso dvd sui presunti brogli informatici la notte delle elezioni di aprile. Arrivati in procura a Roma per ?fornire elementi utili all’inchiesta?, dopo un lungo interrogatorio con i Pm Salvatore Vitello e Francesca Loy si sono ritrovati con l’accusa di ?diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico? secondo l’articolo 656 del codice penale. Una doccia fredda per il direttore di Diario, cui i pm hanno contestato, racconta lui stesso, di non aver chiarito nel documentario ?che ? la Corte di Cassazione a proclamare il risultato delle elezioni, e che questo avviene sulla base di documenti cartacei, dunque non ci pu? essere una manipolazione informatica?. ?Lei dovrebbe sapere queste cose?, hanno detto i pm a Deaglio, che a sua volta ha ribattuto che ?il mio film si occupa della notte dello spoglio, non della conta ad opera delle Corti e d’Appello e poi della Cassazione?. ?Adesso la sua posizione cambia,da testimone a indagato?, hanno poi annunciato i pm a Deaglio, racconta sempre l’interessato. Cui ? stata contestata anche la tesi del libro anonimo ?Il broglio?, venduto da Diario col dvd, sulla cui quarta di copertina c’? scritto che le elezioni non sono state regolari. ?Surreale?, commenta Deaglio all’uscita, ?Lo sento come una sbarramento al giornalismo d’inchiesta, mi sembra un’accusa da anni 60?. Ora per Deaglio ? prevista una nuova visita in procura, ma questa volta accompagnato dal suo legale, Caterina Malavenda. I due autori del dvd ?Uccidete la democrazia!? rischiano, se condannati, l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 307 euro. Eppure Deaglio e Cremagnani erano arrivati in procura con tutt’altro stato d’animo: fornire ulteriori elementi, in particolare per quanto riguarda alcune presunte incongruenze in Puglia e altre 48mila schede contestate. Niente da fare. Immediato l’attacco del centrodestra al giornalista. ?La magistratura non poteva non dire che Deaglio ha commesso un reato?, dice Silvio Berlusconi. Che tuttavia chiede ?il riconteggio di tutte le schede, perch? 150mila non tornano?. ?Spero che tutti coloro che hanno dato credito a questa ignobile iniziativa, compresi purtroppo alcuni avversari politici, trovino il tempo e il modo di vergognarsene?, dice l’ex ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, tra i principali accusati dal dvd di Deaglio. Dal centrosinistra si levano voci pi? prudenti: ?Resta da stabilire cosa accadde quella notte?, dice il capogruppo del Pdci alla Camera Pino Sgobio. ?La magistratura faccia il suo corso, ma le domande su quella notte rimangono tutte?, gli fa eco Dorina Bianchi della Margherita. E cos?, mentre il filone di inchiesta sui presunti brogli si avvia verso l’archiviazione, la giunta per le elezioni del Senato, su richiesta dell’opposizione, si prepara a effettuare controlli approfonditi sulle schede elettorali, in particolare quelle delle Regioni dove la differenza tra i due schieramenti ? minima. E l’omonima della giunta della Camera domani voter? la proposta del presidente Donato Bruno (Fi) di istituire un Comitato di verifica sulle schede bianche e nulle. ?La teoria sballata di Deaglio si poteva chiarire in 5 minuti, invece media e politica hanno lasciato in piedi i sospetti e confuso l’opinione pubblica?, dice Roberto D’Alimonte, docente di Sistema politico italiano a Firenze e tra i primi esperti a smontare nei giorni scorsi la tesi di Diario. ?Bastava ricordare i fatti certi. Il primo ? che il ministero dell’Interno non conta nulla nello spoglio, si limita solo a comunicare dati provvisori. La proclamazione dei risultati ? affidata alla magistratura. Va poi detto che tra i numeri dei voti validi del Viminale, quelli della Cassazione e quelli gi? elaborati da Camera e Senato le differenze sono esigue, poche decine di voti?. Per D’Alimonte anche l’altro pilastro della tesi di Deaglio, il numero di bianche omogeneo in tutto il territorio nazionale tra l’1 e il 2%, ?non sta in piedi?. ?Anche nel 2006 le bianche sono state maggiori nelle regioni del Sud, come accadde nel 2001, dunque ? falso che non ci sia pi? stata varianza territoriale?. Perch? dunque il calo delle bianche? ?Per il sistema elettorale proporzionale che consente maggiore possibilit? di scelta all’elettore: non a caso il dato del 2006 ? assai pi? vicino a quello del 1992 (ultima elezione col proporzionale, ndr) che a quello del 2001?. Conclusione di D’Alimonte: ?Non ci si pu? fare pubblicit? a scapito della delegittimazione del processo democratico?. |