Milano Finanza - Nordest Finanza Numero 037, pag. 31 del 21-02-2004 Pagina a cura di Carlo Lai Bernardi Il progetto più ambizioso del gruppo friulano è un nuovo centro commerciale a Villesse, dove potrebbe investire 200 milioni. Postalmarket andrà all’estero. Cataloghi a Est
Un investimento di 200 milioni. Si appresta a sostenerlo il gruppo Bernardi di Udine, attivo nella grande distribuzione dell’abbigliamento, per il nuovo centro commerciale di Villesse, in provincia di Gorizia. «È il nostro progetto più ambizioso», afferma Riccardo Di Tommaso, amministratore unico del gruppo friulano. «Il progetto, 150 mila metri quadrati coperti e una ricaduta occupazionale di 3 mila posti di lavoro, potrebbe concentrare le più importanti aziende della distribuzione organizzata europea, tra cui Ikea e le Coop del Nordest, e diventare un punto di attrazione per i paesi limitrofi, Slovenia, Croazia e Austria, prossimi all’ingresso nell’Unione europea. Però serve in tempi brevissimi l’assenso della regione Friuli, pena la decadenza del progetto, considerato che un analogo centro potrebbe presto sorgere a Postumia, nella vicina Slovenia, a 30 chilometri di distanza da Villesse, che vanificherebbe ogni sforzo».
Il gruppo friulano, controllato dallo stesso Di Tommaso, fatturato di 200 milioni nel 2003, ha un patrimonio immobiliare stimato in 170 milioni. Qualche mese fa Bernardi ha rilevato Postalmarket, operazione da 40 milioni, e ha presentato due offerte per acquisire le Ferri logistica e la rete di negozi Giacomelli in Ungheria e Slovacchia, «che saranno la nostra base d’appoggio per la penetrazione del marchio Postalmarket in questi paesi. Qui proporremo la vendita per corrispondenza affiancata dall’e-commerce. Entro questo mese partirà il primo catalogo destinato alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia: 1,2 milioni di famiglie saranno raggiunte dal catalogo in ceco con una selezione dedicata di articoli di abbigliamento, tessile, casa e una sezione riservata ai complementi d’arredo e ai piccoli elettrodomestici».
Il gruppo friulano ritiene possibile la quotazione a piazza Affari. «Se vogliamo sviluppare l’azienda», conclude Di Tommaso, «la quotazione in borsa può essere la strada giusta per raccogliere risorse, ma è un’ipotesi che studieremo in un secondo tempo». (riproduzione riservata)
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