Berlusconi: l’Italia ha la forza per rilanciare
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ROMA — «Concordo con Draghi, il Paese ha forze sane e sufficienti per vincere la sfida». Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi incassa l’endorsement che il governatore della Banca d’Italia ha fatto alla manovra - pur legandolo alle riforme - e ricambia. «È dall’inizio della legislatura che il governo ha fatto propria la sfida lanciata dal governatore - afferma in una nota il Cavaliere - per coniugare attraverso riforme strutturali, risanamento dei conti e ritorno alla crescita». Le considerazioni finali dell’inquilino di Palazzo Koch, quest’anno cadute proprio dopo la manovra del governo approvata in largo anticipo per rispondere alla crisi dell’euro, hanno avuto una larga e quasi totale condivisione. Lega Nord a parte che ha evitato di fare dichiarazioni sulle agenzie di stampa forse indispettita dai numerosi paletti che il governatore ha messo al federalismo fiscale e dallo stop alla politica nelle banche.
Il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ieri ha scelto di non commentare ma questa sera interverrà a «Ballarò» dove non nasconderà la sua soddisfazione. L’unica voce in totale disaccordo con Bankitalia è quella del segretario del Prc Paolo Ferrero che ha definito la manovra «iniqua e destinata ad aggravare la crisi». Per il resto maggioranza e opposizione, sindacalisti, imprenditori e banchieri hanno trovato il modo di riconoscersi nelle brevi ma succose parole del governatore.
Il leader del partito democratico Pierluigi Bersani ha apprezzato il passaggio finale quando «ha parlato di sforzo coerente ed unitario, di crescita e di riforme, un terreno ben più alto di quello che ci propone la manovra». Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha enfatizzato le molte convergenze con la relazione letta appena venerdì all’Auditorium: «Ha condiviso le stesse cose che abbiamo detto noi, in particolare la riduzione della spesa pubblica». Se la Marcegaglia ha apprezzato il «riferimento forte sull’evasione fiscale», il suo vice Alberto Bombassei ha invece trovato «un po’ esagerata la definizione di «macelleria sociale» riconoscendo che l’equità fiscale «è il problema dei problemi».
È invece proprio il passaggio della «macelleria sociale» che più è piaciuto al segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni perché «c’è proprio quando si evadono le tasse e si perpetuano gli sprechi». «Combattere l’evasione - ha concluso Bonanni lasciando il palazzo di via Nazionale - significa anche fare la riforma fiscale». Guglielmo Epifani, leader della Cgil, ritiene che la relazione del governatore sia «abbastanza onesta dal suo punto di vista e contiene due parole importanti: equità e solidarietà». Si tratta di due parole, ha proseguito Epifani «che non ho trovato nella manovra del governo».
Il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo Giovanni Bazoli ha apprezzato molto «il riferimento al ruolo delle fondazioni, all’autonomia e all’indipendenza del management delle banche, che sono da difendere». Per John Elkann, presidente Fiat, è giusto l’invito «a mantenere l’impegno sull’euro».