26/11/2007 ore: 12:09
Belluno. Scioperi nei negozi, shopping a rischio
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Pagina 14 - Cronaca A NATALE Scioperi nei negozi, shopping a rischio Commesse e cassiere dei centri commerciali tornano sul piede di guerra con gli scioperi: si rischia la paralisi degli acquisti per due giorni, compreso sabato 22 dicembre. A non tornare sono i conti del contratto: i sindacati confederali chiedono un aumento di 74 euro per il rinnovo del contratto nazionale. Confesercenti e Confcooperative trattano, l’Ascom risponde picche, cioè no. E allora ecco servito sul piatto del panettone, il nuovo sciopero. I sindacati di categoria, dopo lo sciopero riuscito di sabato scorso, hanno proclamato altre due giornate di mobilitazione. La prima, a livello nazionale, sarà effettuata sabato 22 dicembre, proprio nell’ultimo sabato prenatalizio, che, di solito, è il giorno in cui gli italiani effettuano più spese sia nel settore dei generi alimentari che in quello dell’abbigliamento e degli articoli per la casa. L’altra giornata di sciopero sarà organizzata, a livello regionale, prima del 22 dicembre e quasi certamente ancora di sabato. La motivazione delle commesse e delle cassiere, che non andranno a lavorare, è la stessa di sabato scorso. Le lavoratrici del commercio, coordinate dai sindacati Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil, non saranno al loro posto abituale perché protestano contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da circa un anno. Le aziende associate alla Confesercenti e alla Confcooperative intendono trattare. La Confcommercio, invece, non vuole entrare nel merito delle trattative e quindi, in pratica, non offre neanche un centesimo di aumento. Anzi: ha rotto il tavolo delle trattative. «La prima volta che si vede una cosa del genere» avevano commentato Cgil, Cisl e Uil provinciali nel giorno dell’annuncio dello sciopero per venerdì e sabato già passati. Sciopero che aveva coinvolto anche i consumatori, invitati a disertare centri commerciali e casse di negozi e supermercati in solidarietà ai dipendenti che protestano. Ora la mobilitazione mette a rischio lo shopping (o salva i portafogli e le tredicesime se la si vede diversamente). |