Bari, Tarantini al gruppo Sidis

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Si risolve uno dei capitoli della vertenza. Inchiesta della Procura di Bari sulla sparizione di 70 milioni di euro Tarantini al gruppo Sidis Rilevati da Cedi Puglia, battuti Conad e Carrefour
I liquidatori stanno mettendo a punto il concordato preventivo: decisione il 9 giugno DAVIDE CARLUCCI
Tra i due litiganti, Conad e Carrefour, l´ha spuntata una società pugliese: il gruppo Sidis, del barlettano Paride Tatò, è in pole position per l´acquisizione, attraverso l´affitto d´azienda, dei supermercati Tarantini in provincia di Bari, rilevandoli dalla CediPuglia. Ma all´ultimo minuto sembra che Megamark, l´azienda tranese di Giovanni Pomarico, abbia rilanciato la sua offerta. «Finalmente si apre uno spiraglio per i lavoratori», tira un sospiro di sollievo Giuseppe Scognamillo, della Filcams-Cgil. Ma se i 170 dipendenti degli undici punti vendita con marchio Conad possono sperare, di qui a un mese, nella riapertura dei loro centri commerciali e nel pagamento del 70-80 per cento dei sette stipendi arretrati, la vicenda CediPuglia è destinata a trascinarsi per un´altra via: quella giudiziaria. La Procura della Repubblica di Bari ha aperto un´inchiesta per chiarire una serie di buchi neri nella storia che ha portato all´indebitamento del gruppo con sede a Bitonto. Una delle domande è: dove sono finiti gli oltre settanta milioni di euro chiesti in prestito dalle banche per ripianare i debiti? Il pubblico ministero ha acquisito la relazione del commissario giudiziale, Giuseppe Trisorio Liuzzi. Alla magistratura spetta - l´indagine è ancora alla fase preliminare - accertare se ci sono stati illeciti. Ai tre liquidatori della CediPuglia - Vito Nanna, Giovanni Gentile e Pasquale Ronco - spetta invece di portare a termine il concordato preventivo. Che in questi ultimi giorni sembra arrivato a una stretta finale. «Positiva», precisa Gentile. Entro il 9 giugno il Tribunale di Bari deve decidere se dare il via libera o no all´intesa. Ma già domani saranno depositati gli atti delle ultime decisioni dell´assemblea dei soci della Silmart, orientati verso Tatò. A quanto pare, le banche, che avanzano crediti per 65 milioni di euro, hanno accettato di rinunciare alle fideiussioni ponendosi così tra i creditori "chirografari" anziché tra i "privilegiati". In questo caso, non possono più pretendere il pagamento del cento per cento delle liquidità - come i dipendenti - ma devono accontentarsi del 40 per cento. Permettendo così il varo del concordato preventivo, altrimenti impossibile per mancanza di risorse. La rete salentina dei supermercati Gum, gestiti da Cedis, invece, è in amministrazione straordinaria: il nuovo amministratore, l´avvocato barese Antonio De Feo, dovrà, utilizzando i benefici della legge Prodi, gestire i rapporti della società fino alla vendita e liquidazione, cercando di garantire al massimo l´occupazione. Il 9, invece, si dovrebbe formalizzare il concordato definendo la società che prendere in affitto la Simart, società che gestisce i punti vendita Tarantini. Intanto, però, l´Ugl - unione generale dei lavoratori - ha chiesto un incontro a Trisorio Liuzzi. «Si rincorrono troppe voci - dice Antonio Monaco, il nuovo segretario provinciale di categoria - e vorremmo che la Simart fosse affidata all´azienda che ha più affidabilità e una storia seria nel passato. Che non abbia avuto, cioè, vertenze sulle spalle e che paghi i lavoratori nel rispetto del contratto nazionale». Ecco dunque un parziale epilogo di una vicenda che va avanti da mesi, un continuo tira e molla tra Conad, il consorzio emiliano legato alla Lega delle cooperative, e Carrefour, che sembrava sul punto di averla spuntata - attraverso la società Fincedi - salvo progressivamente disimpegnarsi dall´affare. «Hanno inseguito il miraggio di vedere a loro - conclude con amarezza una fonte Conad - rifiutando una nostra proposta. Alla fine si sono dovuti accontentare».
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