Bari. In libertà i due manager Conad
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 Giovedì 24 febbraio 2005
Pagina VII – Bari
L´INCHIESTA |
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I fornitori di Cedi Puglia dovranno restituire i compensi |
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In libertà i due manager Conad "Ma non possono amministrare"
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Tornano in libertà i vertici nazionali della Conad, arrestati e messi ai domiciliari, il 10 febbraio scorso, nell´ambito delle indagini sul crac da 100 milioni di euro del consorzio Cedi Puglia. Lo ha deciso ieri il gip del tribunale di Bari, Chiara Civitano, anche sulla base del parere favorevole espresso dai pm Marco Dinapoli, Lorenzo Nicastro, Renato Nitti e Roberto Rossi.
Nel provvedimento, il giudice però ha disposto per Camillo De Berardinis, amministratore delegato, e Mauro Bosio, direttore amministrativo e finanziario di Conad, l´interdizione per la durata di due mesi dall´esercizio dell´attività d´impresa. Intende così, spiega, tutelare le esigenze probatorie. E cioè avere il tempo di verificare, senza timore di inquinamento delle prove, gli elementi emersi durante gli interrogatori di garanzia dei due manager.
I difensori di De Berardinis e Bosio, gli avvocati Giovanni Di Cagno, Michele Laforgia, Nicola Mazzacuva e Alessandro Traversi, in una nota hanno espresso «profonda soddisfazione per il provvedimento del gip che - sostengono - valorizza la rilevanza degli elementi forniti dagli indagati. Quanto alla residua misura della temporanea interdizione, siamo convinti che potrà essere quanto prima revocata». La notizia è stata accolta con entusiasmo anche a Roma, dalla presidenza nazionale di Legacoop. «Nel formulare un augurio di buon lavoro a De Berardinis e a Bosio per la ripresa della loro attività, - si legge in un comunicato - si rinnova l´auspicio che la magistratura proceda rapidamente ad un definitivo accertamento dei fatti, per restituire piena serenità ai due dirigenti di Conad, ai quali conferma la propria stima».
E intanto, su incarico del giudice delegato del tribunale di Bari, Franco Cassano, i numerosi avvocati della curatela fallimentare di Cedi Puglia (ammessa all´amministrazione straordinaria solo dalla Corte d´appello) stanno partendo le prime "revocatorie" nei confronti dei fornitori e di tutti coloro che hanno incassato denaro per prestazioni di opere prima del fallimento. Per legge, infatti, chi ha riscosso i propri crediti entro due anni dal fallimento deve restituirli alla curatela perché il denaro venga raccolto e poi diviso tra tutti i creditori. Scopo della normativa è evitare che alcuni, come secondo la procura sarebbe accaduto a vantaggio di Conad, vengano rimborsati al cento per cento, mentre altri non riescano a riscuotere nemmeno un euro. Tra le centinaia di revocatorie già partite, c´è anche quella nei confronti, appunto, di Conad: importi elevati, anche di decine di milioni di euro, che ora dovranno tornare nelle casse della curatela fallimentare.
(m.chia.)
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