17/5/2004 ore: 12:07
Bari. Fiera: firme false sul verbale
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SABATO, 15 MAGGIO 2004 |
Pagina II - |
Monta la polemica dopo la contestazione dell´accordo interno che sarebbe stato raggiunto con l´azienda |
Fiera, firme false sul verbale |
La Cgil: mai sottoscritta l´intesa. Bufera tra i dipendenti |
L´incontro si è aperto con un´illustrazione del (pessimo) scenario di mercato |
"L´ente è convinto di aver già incartato l´accordo. Un´ipotesi del genere non esiste" |
DAVIDE CARLUCCI |
La stessa accusa, in modo speculare, viene mossa dall´altra parte della barricata. Da chi, cioè, come la Cisl, l´accordo l´ha firmato e continua a sostenerlo, malgrado la contrarietà di molti iscritti e della stessa rappresentante Rsu. La spaccatura è interna anche alla Cgil, alla Uil e all´Ugl. La ragione è semplice e dal punto di vista del "merito" sindacale è così sintetizzabile: i favorevoli al nuovo accordo sono i part-time perché beneficiano di un aumento salariale del 10 per cento che ai dipendenti a tempo pieno non è concesso. Questa disparità di trattamento, motiva l´azienda, serve a colmare il dislivello tra gli stipendi più alti (quelli dei dipendenti a tempo pieno) e quelli più bassi (dei part-time): i primi, infatti, pur avendo lo stesso "superminimo" ereditano i benefici del precedente inquadramento contrattuale, azzerati da un accordo del 1997 ma pur sempre presenti in busta paga come diritti acquisiti (ad esempio, i giorni di ferie in più rispetto a quelli previsti dal contratto nazionale sono stati "monetizzati"). Ora è scoppiata una sorta di guerra civile, all´interno della fiera. L´assemblea di lunedì si annuncia al calor bianco. «Sappiamo - spiega Giovanni Nobile, della Cgil - che si sta facendo pressione sui lavoratori perché non partecipino. C´è un pessimo clima, qui in azienda: sento dire in continuazione che "devo fare attenzione" e altre minacce. Se questo sarà il tenore dell´assemblea, chiederò che siano presenti i carabinieri». Con lui sta Cataldo Di Rella, che non ha firmato l´ipotesi d´accordo come Antonella Daloiso, della Cisl, e Giovanni Montrone, dell´Ugl. L´hanno firmato invece Rosa Piccinni, della Cgil, e Nicola Milella, della Cisl. «L´ho fatto perché ritengo che con quell´accordo ci vengono riconosciuti dei diritti elementari», spiega Milella. «Si sta cercare di mettere i lavoratori contro i lavoratori - commenta invece Morgese - ma noi invece sosteniamo le ragioni di entrambi, i part-time e i dipendenti a tempo pieno». I cislini favorevoli all´accordo parlano di "perequazione" e paragonano addirittura la battaglia dei part-time a quella degli operai Fiat di Melfi che chiedono lo stesso trattamento di quelli di Torino. «Non è così - controbatte Nobile - perché noi ci siamo battuti per far diventare i part-time, fino a pochi anni fa precari, a tempo indeterminato e per far questo abbiamo congelato il nostro contratto, che scadeva nel 2001. Noi per i part-time non chiediamo l´elemosina che l´azienda vuol concedere: vogliamo che siano trasformati in full time. Perché su questo l´azienda non ci vuol sentire?». |