Baglioni Hotels: Anno difficile con segni di ripresa
 Mercoledí 16 Luglio 2003
Turismo |
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Soggiorni a cinque stelle - Baglioni Hotels Anno difficile con segni di ripresa
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MILANO - «C'è una situazione di leggera "sofferenza" rispetto al 2002, nell'ordine di 4-5 punti percentuali: le città che sembrano essere maggiormente in difficoltà sono Venezia e Roma, quelle storicamente trainanti, anche perché abbiamo indicazioni secondo cui i turisti di alto livello, americani in primo luogo, quest'anno sembrano maggiormente interessati alle città d'arte secondarie, il che tra l'altro non è detto che sia un male». Per Luca Magni, vice presidente della Baglioni Hotels, il maggiore gruppo alberghiero del lusso a capitale italiano (circa 60 milioni di fatturato con 12 strutture), la stagione in corso non darà particolari soddisfazioni, ma nemmeno sarà archiviata nel libro nero dell'hotellerie italiana. «Anche perché dalla fine di maggio ci sono segni di ripresa - aggiunge -. Niente di particolare in termini assoluti, ma è il segnale importante che la curva negativa si è fermata». Così le prospettive indicano un mese di settembre che potrà dare segni di recupero più interessanti, con un lento consolidamento. Per un andamento stabilmente positivo, però, bisognerà attendere la fine del primo semestre 2004, quindi ancora dodici mesi. Quest'anno tra l'altro i margini saranno maggiormente sotto pressione rispetto al 2002, quando la flessione nell'occupazione delle camere fu più che compensata da un aumento dei prezzi, con il risultato finale di un saldo positivo di oltre il 4% in termini di fatturato. Il 2003 invece, oltre al calo dell'occupazione si sta portando dietro anche una flessione dei prezzi, alla quale il gruppo alberghiero cerca di porre rimedio comprimendo al massimo i costi. Per quanto riguarda le diverse nazionalità della clientela, americani e giapponesi sono i turisti che mancano all'appello, anche se «la flessione statunitense sta rientrando, e se gli americani riprendono a viaggiare - sottolinea il vicepresidente della Baglioni Hotels - significa che dopo qualche tempo tutto il mercato si riprenderà». Sono invece in crescita alcuni mercati minori, ancora non molto significativi in termini assoluti, ma che soprattutto in fasi difficili come questa possono dare una mano a chiudere i bilanci limitando i danni. È il caso dei sudamericani, dei russi («un segmento di mercato che si sta comportando molto bene») e anche di alcuni mercati dell'Estremo oriente. A fronte di questa situazione, la Baglioni Hotels continua la sua politica di prudente espansione all'estero, che già si è concretizzata a maggio nell'acquisizione di tre castelli in Francia, due dei quali inseriti sotto il marchio Relais & Chateaux, come già erano il Villa Gallici di Aix e il Cala del Porto di Punta Ala (nella foto). «Per i Relais & Chateaux la situazione è leggermente migliore grazie al fatto che sono strutture piccole e quindi più facili da riempire - spiega Magni (gli alberghi a marchio Baglioni sono in Italia a Bologna, Venezia, Verona, Firenze, Milano, ndr) - anche se Aix è rimasto sotto tono per due ragioni: qui il turismo americano pesa di più».
MARTINO CAVALLI
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