Autogrill, panino indigesto 140 esuberi anche se fa utili
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Doccia fredda per una ventina di lavoratori di sei aree di servizio toscane
Due opzioni per salvare il posto: diventare part time o accettare il trasferimento
Una ventina di dipendenti toscani di Autogrill, la società del gruppo Benetton attiva nella ristorazione autostradale ma non solo, rischiano di andare a casa. La società, che pure ha presentato un bilancio al terzo quadrimestre del 2012 con utili netti per 102 milioni di euro (in flessione rispetto ai 125,7 dell`anno precedente) a fine gennaio ha avviato le procedure per mettere in mobilità 140 dipendenti in tutta Italia, sparsi in una sessantina di posti di ristoro. Secondo i piani aziendali, infatti, in Toscana dovranno ridurre il personale le strutture di Fine Est e Savalano Ovest (Rosignano), Pisana interna, Migliarino, Serravalle e Versilia, mentre una parziale compensazione potrebbe arrivare da un aumento dei dipendenti nelle aree di servizio Chianti e Badia al Pino. La decisione adottata da Autogrill è, secondo i sindacati, «anomala». Con l`avvio delle procedure di messa in mobilità, Autogrill ha anche definito, senza avviare un confronto con i sindacati, le misure alternative. I venti dipendenti toscani potrebbero salvare il posto, ma a due condizioni: accettare una riduzione di orario passando da 40 a 20 ore settimanali, accettare il trasferimento in un altro luogo di lavoro in una distanza inferiore a cinquanta chilometri. «Quello che non è chiaro spiega Manuela Cavallini della Filcams Cgil - è se le due opzioni sono alternative oppure se i lavoratori dovranno accettare sia la decurtazione che il trasferimento». Il sindacato ha immediatamente indetto lo stato di agitazione e ha chiesto un ncontro immediato con Autogrill per capire le intenzioni della società, ma resta il fatto che sulla vicenda pesano anche le modalità con cui Autogrill si è elazionata con i dipendenti i quali sono stati invitati a comunicare via internet la loro disponibilità o meno a trasferimento e decurtazione di orario. «Si tratta - aggiunge Manuela Cavallini - di una procedura anomala che tende a saltare la fase di confronto con le organizzazioni sindacali e che ci stupisce perché soltanto pochi mesi fa la società ha risposto negativamente alle richieste di alcune lavoratrici che avevano chiesto di ottenere una riduzione di orario anche se in via temporanea». Già nei mesi scorsi, la società del gruppo di Ponzano Veneto era stata al centro di polemiche riguardo al modo di rapportarsi ai lavoratori e in particolare in relazione ad altri 76 licenziamenti che avevano provocato un`ondata di messaggi di protesta (alcuni dei quali anche di insulti) sulla pagina Facebook di Alessandro Benetton, amministratore delegato della società. Negli ultimi tempi, Autogrill ha lamentato una flessione del fatturato in Europa e in particolare in Italia, determinata anche dalla diminuzione del raffico autostradale. Una flessione compensata almeno in parte dell`andamento degli affari nei paesi extraeuropei e dalle altre attività in cui la società è impegnata. Nonostante la flessione del fatturato dell`attività autostradale in Italia (passato da 305 a 278,8 milioni di euro nei primi nove mesi dell`anno, con una flessione dell`8,6 per cento), la società si avvia a chiudere un bilancio 2012 molto positivo. Il margine operativo lordo al terzo quadrimestre dello scorso anno si attestava infatti a quota 51,4 milioni di euro, contro i 57,8 del corrispondente periodo del 2010.