15/2/2002 ore: 11:22

Articolo 18, spunta una proposta rinviarlo a un´intesa tra le parti

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Pagina 40 - Economia
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Proposta del relatore Tofani: nove mesi per un avviso comune. Vertice sindacale marted?
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Articolo 18, spunta una proposta rinviarlo a un?intesa tra le parti
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La Bce: lavoro pi? flessibile e salari contenuti
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VITTORIA SIVO

ROMA - Contatti riservati, ?diplomazie? al lavoro, ipotesi di mediazione, inviti alla distensione. Per la tormentata vicenda dell?art.18 ? il gran momento delle ?colombe?. Nella maggioranza e fra i sindacati da un paio di giorni ? in corso una operazione-dialogo per tentare di individuare una soluzione alternativa allo scontro in atto da settimane fra governo e Confederazioni.
Tra i pi? attivi in tal senso il sen. Oreste Tofani di An, relatore sul disegno di legge delega che riforma il mercato del lavoro e modifica in via sperimentale (e per tre casi specifici) la disciplina dei licenziamenti fissata dall?art.18 dello Statuto dei lavoratori. L?idea di Tofani ? di affidare ad un negoziato diretto fra imprenditori e sindacati il problema dell?art.18, dando loro nove mesi di tempo per arrivare ad un ?avviso comune?, da trasformare poi in legge. Tofani ipotizza che la mediazione proposta dalla maggioranza sull?arbitrato (appunto quella di delegare il problema alle parti sociali in vista di un avviso comune) possa essere utilizzata ?anche per le modifiche all?art.18 ?: ?Non ci sarebbe alcuno stralcio, ma si rilancerebbe il dialogo sociale?. Nessun intento di depotenziare l?opera svolta fin qui dal ministro del Welfare Roberto Maroni, la cui linea l?esponente di An vuole anzi ?rafforzare?.
Anche se la proposta appare di efficacia molto dubbia (un accordo fra imprese e sindacati avrebbe del miracoloso) ? significativa di un clima tendente alla riapertura del dialogo. La Cisl ripropone la via suggerita dal segretario confederale Pierpaolo Baretta - stralciare l?art.18 e dare alle parti un anno di tempo per rivedere l?intero Statuto dei lavoratori - e ieri un altro suo dirigente Raffaele Bonanni invitava Maroni a riaprire il confronto ?se ha delle proposte di mediazione interessanti?, ovviamente mettendo da parte ?l?enorme ostacolo? dell?art.18.
Qualche indizio di disgelo si avverte anche nel campo sindacale, con la Uil di Luigi Angeletti che raddoppia gli sforzi per fare da paciera fra Cgil e Uil. In una lettera a Sergio Cofferati e Savino Pezzotta, il leader della Uil ha proposto un incontro per luned? prossimo ?per valutare lo stato del confronto con il governo e definire le ulteriori iniziative necessarie per concludere positivamente la nostra lotta?; nessun accenno allo sciopero generale che la Cgil ? pronta a fare anche da sola. A nome di quest?ultima il segretario Giuseppe Casadio si ? mostrato disponibile: importante l?iniziativa di Angeletti, sarebbe ?irragionevole non incontrarsi?, del resto la Cgil non ha ancora deciso niente, il direttivo si riunisce il 21 e 22.
Anche il Senato prende tempo, essendo slittato a marted? l?esame degli emedamenti al ddl sul mercato del lavoro. Intanto dalla Banca centrale europea arriva l?ennesimo invito a compiere ?passi rapidi e risoluti? per promuovere ulteriormente la flessibilit? nei mercati del lavoro e dei beni?, con raccomandazioni a mantenere una ?contenuta dinamica delle retribuzioni?.
I temi del lavoro sono stati ieri anche al centro del bollettino mensile della Banca centrale europea che ha sollecitato i governi del Vecchio continente a varare velocemente le riforme strutturali "essenziali" nel mercato del lavoro per aumentarne il potenziale di crescita. La Bce ha anche invitato i sindacati alla moderazione nelle loro rivendicazioni salariali per evitare il riaccendersi di spirali inflazionistiche.

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