Art. 18, i Ds frenano Bertinotti
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Martedì 9 Aprile 2002 |
Art. 18, i Ds frenano Bertinotti
Tra Prodi e Rutelli lite sfiorata
ROMA - Il referendum «è uno strumento straordinario ed eccezionale, per grandi battaglie di civiltà, democrazia e libertà», dunque «bisogna valutare quando ricorrervi». Così Piero Fassino risponde a Fausto Bertinotti che ha sollecitato il centrosinistra a far decollare una campagna referendaria. Ha continuato Fassino: «I referendum non sono uno strumento da utilizzare per qualsiasi battaglia, perchè così si sviliscono e rischiano di essere poco efficaci». E in proposito ha ricordato le iniziative dei Radicali: «Quando hanno perseguito una strategia promuovendo 15-20 referendum il risultato è stato che la gente non è andata a votare». Quanto all'ostruzionismo sull'articolo 18, anch'esso rilanciato dal leader del Prc, Fassino - parlando con i cronisti a margine di una riunione con i segretari di federazione - sostiene che «si valuta di volta in volta. Ma dobbiamo smetterla di distinguerci tra chi vuole una opposizione dura e chi la vuole morbida. Si fa l'opposizione e basta, senza aggettivi. Il segretario Ds si dice contrario «a fare una battaglia ideologica sulle forme di opposizione: ci sono battaglie che richiedono anche il ricorso all'ostruzionismo parlamentare, altre che non lo richiedono, si valuta di volta in volta». E’ intervenuto anche Massimo D’Alema, che ha espresso i timori per una impostazione sbagliata e perdente della campagna sull’articolo 18, una battaglia che non va fatta come se riguardasse esclusivamente la sinistra, ma vanno coinvolti vari spezzoni di centro e altri, lo schieramento deve essere il più largo possibile.
Intanto, si è sfiorato l’incidente diplomatico tra Francesco Rutelli e Romano Prodi. Il leader della Margherita in una intervista a Repubblica aveva criticato «l’inesistenza» della politica europea riguardo al Medioriente. La cosa è arrivata all’orecchio di Prodi, non si capisce se direttamente o attraverso informatori "interessati". Fatto sta che il presidente Ue ha replicato seccamente definendo «superficiale» l’accusa all’Europa di non fare nulla. Ci ha pensato infine Rutelli a gettare acqua sul fuoco che rischiava di divampare e chiudendo il "caso": «Prodi non c’entra nulla. La politica estera dell’Europa è di competenza del Consiglio».