5/6/2002 ore: 9:38
Art.18, Cisl e Uil trattano la Cgil proclama gli scioperi
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MERCOLEDÌ, 05 GIUGNO 2002 |
Pagina 4 - Economia |
ECONOMIA E POLITICA |
Art.18, Cisl e Uil trattano la Cgil proclama gli scioperi |
Berlusconi a Cofferati: "Non fare l´ammazzasette" |
Decise sei ore di astensione dal lavoro a livello regionale |
Angeletti e Pezzotta: il governo non toccherà le tutele a chi già le ha |
RICCARDO DE GENNARO |
ROMA - La Cgil sciopera, Cisl e Uil trattano con il governo. Mentre le due confederazioni guidate rispettivamente da Savino Pezzotta e Luigi Angeletti inauguravano ieri il tavolo di trattativa con governo e Confindustria sulle modifiche all´articolo 18, Sergio Cofferati confermava la proposta di sciopero generale contro il mancato stralcio di quelle stesse norme dalla delega sul mercato del lavoro e decideva di proclamare, immediatamente, sei ore di sciopero, quattro articolate per regione (tra il 20 giugno e il 12 luglio) e due a livello nazionale ancora da definire. Alla notizia dei nuovi scioperi, Silvio Berlusconi ha reagito con questa battuta: «Se qualcuno invece di fare l´ammazzasette, pensasse davvero agli interessi dei lavoratori, sarebbe molto meglio». Per Berlusconi, «Cofferati sbaglia: non è questo il modo per tutelare gli interessi dei lavoratori». Penso - ha aggiunto - che non gli convenga questo atteggiamento di rifiuto: se in lui prevarranno le ragioni dei lavoratori dovrà ritornare al tavolo; se prevarranno le ragioni politiche, allora continuerà a fare il duro...». Nel pomeriggio, a Venezia, l´»ammazzasette» Cofferati si era rivolto in questo modo a Berlusconi: «Quando è a corto di argomenti, sceglie l´unica strada che gli resta, una strada fatta di mistificazioni». Al termine dell´incontro con le parti sociali anche il ministro del Welfare, Roberto Maroni, giunto con largo ritardo all´appuntamento, ha stigmatizzato l´iniziativa della Cgil: «Questo è uno sciopero contro il dialogo. È singolare che si scioperi contro le parti sociali e il governo che hanno finalmente ripreso a dialogare». Nel frattempo, la commissione Lavoro del Senato ha approvato la proposta del governo di trasferire gli articoli 2-3-10-12 della vecchia delega sul mercato del lavoro (il ddl 848) in un nuovo ddl ad hoc (l´848 bis), mossa che ha dato origine al tavolo al Welfare (ha votato contro tutto il centrosinistra, ad eccezione della Margherita, che si è astenuta). Per la prima volta nella storia del sindacato una trattativa comincia senza uno dei principali attori al tavolo, la Cgil. Che trattativa può essere? Angeletti annuncia che nell´incontro il governo ha accolto le condizioni poste da Cisl e Uil per il dialogo, ovvero - in primo luogo - «ha convenuto che i diritti e le tutele dell´art.18 non verranno modificati per tutti coloro che ne usufruiscono». È evidente, tuttavia, che tale «filtro», imposto da Cisl e Uil, lascia passare due delle tre deroghe all´articolo 18: per i lavoratori delle imprese che emergono e per i neoassunti delle imprese che superano la soglia dei 15 dipendenti. Il governo ha anche assicurato - accogliendo la seconda precondizione per il dialogo posta da Cisl e Uil - che i nuovi ammortizzatori sociali non saranno a costo zero e che vi si farà fronte con «un mix di nuove tasse, maggiori oneri per imprese e lavoratori, aumento del deficit di bilancio». Mentre la Uil, per il momento, tiene a bada categorie e territori, la Cisl ha problemi non da poco con i metalmeccanici. La Fim ha indetto ieri lo stato di mobilitazione della categoria e ha confermato, nello stesso tempo, le «preoccupazioni» per i rischi di una trattativa che prevede anche la discussione sull´articolo 18. |