10/1/2003 ore: 11:43
Angeletti: rinnovi contrattuali al 2%
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10 gennaio 2003
Il 20 parte la trattativa per i metalmeccanici
Angeletti: rinnovi contrattuali al 2%
ROMA. Il nodo dei contratti e il problema
degli aumenti restano al centro
del dibattito sindacale. A scendere in
campo è Luigi Angeletti che ha lanciato
la proposta di rinnovare gli accordi
in scadenza «prendendo a riferimento
non l’inflazione programmata, che non
è realistica, ma quella prevedibile per il
2003 che la stessa Ue indica nel 2%».
Il leader della Uil si dichiara disponibile
a una verifica dell’accordo del ’93
sul costo del lavoro.
Intanto è ai nastri di partenza la trattativa
dei metalmeccanici, la vertenza più
"sentita" della stagione.
Federmeccanica ha, infatti, convocato
per il 20 gennaio Fim, Fiom e Uilm
che si presenteranno, al primo appuntamento,
con tre piattaforme separate. Il tavolo iniziale
sarà dunque unitario.
Nei giorni scorsi Federmeccanica aveva
ribadito la disponibilità a trattare soltanto sulla
base dell’inflazione programmata per il 2003
e 2004. E proprio sulle polemiche legate
all’andamento dell’inflazione, il segretario
generale della Uil avverte che le richieste
contenute nelle piattaforme sindacali
sono fatte in anticipo e non a consuntivo:
«E poi —aggiunge — noi non abbiamo
la palla di vetro».
Che cosa fare allora? «L’inflazione
programmata non è realistica e quella più
realistica, non solo della Ue ma di molti
istituti economici, indica il 2 per cento, e
noi ci atterremo a quella». Angeletti nega
di voler fare qualche sconto rispetto a
chi, nel sindacato, vorrebbere giocare al
rialzo: «Non è un problema di sconti, è
un problema di essere realistici».
Angeletti accoglie anche l’invito del
leader della Cisl, Savino Pezzotta (si
veda «Il Sole-24 Ore» dell’8 gennaio)
per una verifica degli accordi del ’93
sulla politica dei redditi («Tanto nel
2003 andava fatta») e avanza una sua
proposta di modifica del sistema contrattuale.
«Noi siamo per due livelli: uno
nazionale, ogni tre anni, per salvaguardare
il salario reale di tutti i lavoratori di
qualunque parte d’Italia e di qualunque
azienda, e uno aziendale o territoriale da
tenersi a metà dei rinnovi nazionali».
Il segretario generale della Uil è intervenuto
anche sui temi legati al Patto per
l’Italia sottolineando di non vedere novità
(«A meno che non ci sia il referendum
di Rifondazione comunista») nel
calendario dei lavori politici sull’articolo
18 ma non ha perso l’occasione per
polemizzare con Silvio Berlusconi: «Ha
riconosciuto che la delega che giace in
Parlamento è acqua fresca: sono d’accordo,
l’abbiamo accettata proprio per quel
motivo». Angeletti aggiunge che
«metodologicamente va bene» la proposta
del ministro delle Politiche agricole, Gianni
Alemanno, di estendere il Patto per l’Italia
ad altre tematiche e di non essere
preoccupato di un ulteriore irrigidimento
della Cgil: «Potremmo aprire una
discussione nel merito. Ci sono tanti
temi. Ecco, ad esempio a come tenere
sotto controllo i prezzi, potrebbe essere
interessata anche la Cgil»