7/12/2007 ore: 11:45
Alle assise della Sinistra la Cgil non ci sarà
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Pagina 16 - Politica e società Dopo la frattura sul Welfare i segretari vicini a Sd non andranno alla Fiera di Roma ROMA Agli stati generali della Cosa rossa mancherà quasi tutto il gruppo dirigente della Cgil. Per effetto della frattura consumata con la sinistra comunista sul Protocollo del Welfare, sabato e domenica alla fiera di Roma non ci saranno i segretari confederali vicini alla Sd di Fabio Mussi, ovvero Paolo Nerozzi, Varla Cantone, Fulvio Fammoni e Morena Piccinini. Ci sarà Paola Agnello Modica, della minoranza che fa riferimento a Lavoro e società, insieme al segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini. Tra gli assenti, il leader di Rete 28 aprile e segretario Fiom, Giorgio Cremaschi, invitato all'assise alternativa della Sinistra critica di Salvatore Cannavò e Franco Turigliatto, insieme a Piero Bernocchi dei Cobas. Gran tessitore del rapporto tra la Sinistra democratica e la Cgil, Paolo Nerozzi, ha declinato l'invito: in assenza di un chiarimento programmatico, non intende partecipare alla costituzione del nuovo soggetto politico, contestando le scelte compiute dal Prc e Pdci sul Protocollo sul Welfare, e i silenzi di Mussi sulle accuse lanciate al sindacato. «Ho poco a che spartire nel merito e nel metodo con le posizioni espresse dai partiti della Cosa rossa sul protocollo sul Welfare e con le recenti dichiarazioni di Bertinotti - spiega Carla cantone-. Hanno scelto di avere un'interlocuzione privilegiata con una parte assai minoritaria del mondo sindacale. Il mio impegno nella Cgil riesce a soddisfare anche il mio bisogno di politica». Al contrario Paola Agnello Modica parteciperà, ma solo a titolo personale: «Il mio mestiere è fare la sindacalista, anche se a termine - dice - e credo nel valore dell'autonomia. Sostengo questo percorso di unità a sinistra tra culture diverse, come quelle comunista e ambientalista. Il Protocollo è un passaggio importante, ma non è capolinea del confronto politico-economico». Per ragioni simili Gianni Rinaldini andrà alla Fiera di Roma: «Sarebbe paradossale non avere più una forza di sinistra - afferma -. Mi riferisco ad una sinistra con radici di massa, in grado di incidere sulle sorti del Paese, non alla moltiplicazione di tante piccole sigle litigiose che ripetono i rituali del passato. Il mio è un auspicio, perché c'è il riscio di emulare l'esperienza di Paesi come la Framcia, dove a causa delle divisioni la sinistra si è ridotta a pura testimonianza». Non la pensa così Cremaschi: «Andrò all'assise di Sinistra critica perché mi hanno invitato, la mia non è un'adesione - spiega -, ma la Cosa rossa nasce come un accordo di tipo politico-elettorale, di rimbalzo alla nascita del Pd, piuttosto che con lo scopo di ricongiungere la politica con la realtà. Con Bertinotti occorre domandarsi perché il centro-sinistra ha fallito e se possiamo restare alleati del Pd, ma nella Cosa rossa il dibattito oscilla tra scenari immaginifici e puro minimalisco pratico». |