Allarme della Filcams-Cgil «Commercio e servizi in crisi»
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BOLZANO — Il commercio sente la crisi, i servizi soffrono in particolare nel comparto delle pulizie.
Un’analisi in chiaroscuro quella fornita da Maurizio Surian, confermato ieri alla guida della Filcams-Cgil, in occasione del congresso provinciale: «Abbiamo dovuto gestire situazioni inedite. Würth, Franchi, Coin, Upim, Metro, Straudi, Arma, Centralauto, Omiscom sono solo alcune delle aziende che hanno fatto ricorso a cassa integrazione, contratti di solidarietà o perfino chiusura definitiva. Esempi di una crisi che non ha risparmiato nessuno, i cui veri effetti li vedremo solo alla scadenza della Cig e dei contratti solidali. Le cifre parlano chiaro: 470mila ore concesse dall’Inps tra cassa e solidarietà. Nelle aziende con meno di 50 dipendenti, il 37% ha fruito di ammortizzatori in eroga, pari al 45% degli occupati. Nel capoluogo, ma anche a Bressanone e Brunico, le situazioni più difficili. Dalla fine del 2008 e per tutto il 2009 l’occupazione non è cresciuta, anzi mostra un calo di 100 unità: da 10 anni, invece, cresceva a ritmi sostenuti, fino al 10% l’anno. Anche il commercio all’ingrosso si è fermato: cresceva del 4% l’anno, nel 2009 è rimasto stabile». Molta preoccupazione per la precarietà del lavoro, i contratti a termine sempre più diffusi il lavoro domenicale, la terziarizzazione: «Condizioni di ricatto esistenziale», ha detto Surian.
Le preoccupazioni maggiori sono per i servizi: «Pulimento, vigilanza privata, badanti — ha precisato il segretario — sono figure che danno linfa ai servizi, ma con diritti riconosciuti solo apparentemente. La piaga in questo caso sono gli appalti, per i quali gli enti applicano solo il concetto del massimo ribasso. Abbiamo lanciato l’allarme, nessun politico ci ha ascoltato».
Caustica Cinzia Turello, membro della segreteria Filcams: «L’assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner, aveva mostrato interesse dopo il nostro Sos sugli appalti al massimo ribasso. Invitato a metà gennaio alla nostra tavola rotonda odierna, non ha mandato nemmeno un suo sostituto. Peccato». Surian si è detto deluso «per la non volontà datoriale di giungere ad un contratto provinciale di settore. Parliamo di lavoratori con guadagni di 600-700 euro mensili». Nel comparto del turismo, preso atto del recentissimo rinnovo del contratto nazionale, la Filcams si tuffa nelle trattative per l’accordo provinciale.