20/3/2003 ore: 11:17

Albi: prove d'intesa sulla riforma

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                Giovedí 20 Marzo 2003
                NORME E TRIBUTI

                Prove d'intesa sulla riforma

                Albi & mercato - Ieri maratona alla Giustizia sulla proposta di riscrittura delle professioni

                ROMA - Continua la fatica del sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti per arrivare a un testo concordato tra le varie componenti professionali per la riforma del settore. Ieri, in una serie di incontri in cui ha visto, separatamente, le rappresentanze delle professioni ordinistiche (Comitato degli Ordini, Casse previdenziali e sindacati) e di quelle emergenti (Colap e Fita) Vietti è riuscito a tenere le fila del progetto, incassando il via libera - condizionato - da parte delle prime e riuscendo ad evitare la rottura da parte delle seconde. Il confronto, insomma, procede. «Nonostante il pessimismo della vigilia - ha commentato Giuseppe Lupoi, portavoce del Colap, il coordinamento delle associazioni non riconosciute - la riunione è andata abbastanza bene. Vietti si è riservato di elaborare le nostre osservazioni e di presentarci la prossima settimana un nuovo testo. Sulle società si è concordato che è opportuno non limitare la libertà di organizzazione da parte dei professionisti emrgenti. Invece, sembra confermato il veto sul riconoscimento di nuove professioni che operano in ambiti di attività qualificanti per gli iscritti agli Ordini. Questa previsione ci preoccupa perché limita lo sviluppo delle Associazioni, anche se il periodo transitorio prevede una norma di salvaguardia per quelle esistenti». Per controbilanciare questa chiusura, Vietti ha promesso di rivedere il meccanismo di riconoscimento delle Associazioni sulla base della loro proposta. Precisazioni potrebbero esserci anche per il regime delle esclusive. «Vietti - ha spiegato Lupoi - ci ha assicurato che non intende attribuire con la legge di riforma nuove esclusive. In realtà la lettura del testo alimenta qualche dubbio. Vedremo se verranno previsti dei paletti per dissolvere le ambiguità». Alla riunione oltre a Lupoi ha partecipato anche il presidente di Fita (la federazione del terziario avanzato), Ennio Lucarelli. Sull'altro fronte, gli Ordini condividono la proposta di riforma delle professioni. Con realismo il Comitato unitario (Cup) ha riconosciuto che il testo, rivisto dal sottosegretario per dare maggiori garanzie all'universo delle Associazioni, «rappresenta un progetto effettivamente praticabile». Certo - hanno commento al ternmine dell'incontro il presidente e il vice presidente del Cup, Raffaele Sirica e Roberto Orlandi, che hanno guidato la delegazione - «se il compito di delineare la riforma fosse toccato a noi, l'avremmo scritta diversamente. Ma ci rendiamo conto che occorre trovare un equilibrio. In ogni caso, concordiamo sull'impiano portante, che - hanno avvertito Sirica e Orlandi - non deve essere cambiato. Anche gli emendamenti presentati dai gruppi di lavoro non si riferiscono alla struttura del provvedimento. In alcuni casi si è puntato ad ampliare le opzioni, come nel caso del praticantato dove è importante conservare chance differenziate». La bozza di riforma soddisfa anche le sigle sindacali aderenti alla Consilp: oltre al presidente Gaetano Stella hanno partecipato all'incontro Vilma Iaria (dottori commercialisti Michelina Grillo (avvocati), Bruno Gabbiani (architetti), Ezio Cotrozzi (medici di famiglia). Per la prima volta, secondo Consilp, si definiscono i compiti degli Ordini, che hanno la rappresentanza istituzionale degli iscritti, lasciando spazio ai sindacati per la tutela dei professionisti. Non solo: «la formazione continua e specialistica degli iscritti - ha spiegato Gaetano Stella, presidente della Consilp - non sarà monopolio degli Ordini, come sembrava in un primo momento. E si disciplina il sistema duale, anche se si poteva essere più coraggiosi». Via libera a Vietti anche dall'Adepp, l'Associazione delle Casse previdenziali, guidata da Maurizio de Tilla. Tra l'altro, gli enti di previdenza "conquistano" l'attrazione ai redditi di lavoro autonomo per tutti i compensi derivanti da attività svolte dai liberi professionisti.
                MARIA CARLA DE CESARI

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