Alberghi, proteste contro il meteo

13 aprile 2004
Alberghi, proteste contro il meteo
Emilia e Val d’Aosta: danneggiati da previsioni sbagliate. La replica: falso
ROMA - Pasquetta bagnata, dicevano le previsioni. E così è stato al Centro-Sud dove la pioggia ha fatto anticipare il rientro, limitando le code sulle strade, e molti sono rimasti direttamente in città, preferendo un film o una mostra ad un pic nic a rischio acquazzone. Ma le cose non sono andate così dappertutto: ieri in valle d’Aosta c’era un tempo splendido, perfetto per l’ultima sciata della stagione. Anche in altre zone del Nord, come in Liguria oppure a Milano, il cielo non è stato grigio come avevano ripetuto in tv. Di turisti se ne sono visti pochini, però, e gli albergatori accusano proprio quelle previsioni poco incoraggianti. Solo per la Val d’Aosta, l’associazione dei consumatori Codacons stima una perdita di 10 milioni di euro, mettendo a disposizione i propri esperti per azioni di risarcimento del danno. Mentre secondo Claudio Della Pasqua, presidente di Asshotel in Emilia Romagna, «è chiaro che ormai non si tratta più di un caso». «Anche durante il passato inverno - spiega Antonio Tozzi, presidente della Federazione delle agenzie di viaggio - sono state fatte previsioni negative che, come è naturale, hanno influenzato le scelte degli italiani. E’ necessario trovare soluzioni». Mario Giuliacci, direttore del Centro Epson meteo, risponde alle critiche: «Già giovedì avevamo detto che sarebbe stata una Pasqua con l’ombrello ma quasi sempre chiuso». Mentre Luca Mercalli, presidente della Società italiana di meteorologia, aggiunge: «Facciamo previsioni, non diamo certezze. Le possibilità di errore totale, dal bianco al nero, sono del 2% l’anno, cioè una volta ogni due mesi. Se succede nel periodo di Pasqua, naturalmente si nota di più. Ma indicatemi un settore dove sul giorno dopo si danno indicazioni sicure al 98%». Anche il meteo sbaglia, non è una novità. L’estate scorsa a perdere la pazienza era stato Piero Zandegiacomo De Lugan, presidente del consorzio turistico di Auronzo, in Veneto. Ma se succede il contrario? C’è qualcuno che risarcisce chi parte sicuro di trovare il sole e si ritrova sotto l’acqua? Reale o solo prevista, la pioggia ha comunque scaglionato il rientro di chi ha approfittato del ponte di Pasqua. Ma le code ci sono state ugualmente: sull’Autosole 11 chilometri vicino alla barriera di Roma Nord, 5 a quella di Roma Sud, mentre tutta la carreggiata Nord, da Arezzo fino a Milano, è stato un susseguirsi di rallentamenti; 9 chilometri di fila sull’autostrada della Cisa vicino a Parma, rallentamenti sia sull’A 14 adriatica che sull’A 4. L’incidente più grave in Abruzzo, dove un auto è precipitata da un viadotto di 50 metri e il guidatore è morto sul colpo. Il bilancio complessivo delle vittime sarà fatto soltanto oggi.
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Lorenzo Salvia
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 Interni
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