Addio Standa, arriva Billa
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In tedesco "la casa degli italiani" si dice "das Haus der Italiener", che non suona proprio nello stesso modo. In genovese Standa, d´ora in poi, si dirà Billa. O, meglio, si chiameranno "Billa", dal 4 febbraio, i nove negozi liguri della Standa, a partire da quelli storici di via Cecchi, via Giovanni Torti e via XX Settembre. Dopo Upim mangiato da Coin (ma Coin a sua volta è controllato dal fondo francese Pai, che nulla ha a che fare con le patatine), ecco che anche l´altro grosso marchio popolare del dopoguerra perde la sua ragione sociale originale. In realtà i clienti di Standa se ne erano accorti già da tempo: il marchio Billa (insegna austriaca, a sua volta di proprietà del gruppo tedesco Rewe, terzo player a livello europeo nella grande distribuzione) figurava su tutti gli scontrini da un paio d´anni. Ma quell´insegna bianca su sfondo rosso, con lo slogan "la casa degli italiani" inventato ben prima di Berlusconi, dava un senso di continuità. In Italia il marchio è presente dal 1990 e, allo stato attuale, ha 92 negozi su base nazionale. «Vogliamo aumentare freschezza, assortimento e convenienza» assicura Gotthart Kluingan, amministratore delegato di Billa Italia. Chi visiterà la (ex) Standa il giorno dell´apertura riceverà un sacchetto di pane fresco e, nei primi giorni, un carnet con sconti vari.